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Regionali: per 4 voti out Fiorelli, entra Carbonari / Nuovi conteggi, ricorso Tar

Carlo Ceraso e Sara Cipriani

C’è una novità clamorosa nella proclamazione del nuovo Consiglio regionale dell’Umbria comunicata ufficialmente nel pomeriggio di mercoledì dall’Ufficio Centrale costituito presso la Corte d’Appello di Perugia: a conquistare il secondo scranno assegnato ai grillini del M5S non è il ternano Claudio Fiorelli bensì la folignate Maria Elena Carbonari con appena 4 voti di scarto. Il ri-conteggio ha registrato 1.085 voti in favore della consigliera, alla quale 10 giorni fa ne erano stati assegnati 1.066. Al rialzo anche la ‘quotazione’ di Fiorelli, passato da 1.073 a 1.081, ma non è bastata per mantenere il successo. Dalle sedi del movimento di Beppe Grillo si fa sapere che la nomina non rappresenta alcun problema “se questo è il voto del popolo va rispettato” dicono, anche se c’è da giurarci quali differenti stati d’animo vivano i due ormai ex candidati.

I NUOVI RISULTATI – Non c’è candidato, lista, e conseguentemente coalizione, che non ha riportato degli scostamenti, poca cosa, sia chiaro, ma sufficiente ad alimentare la curiosità degli appassionati delle statistiche e, soprattutto, delle graduatorie. Così in casa del Partito democratico il segretario regionale Giacomo Leonelli (5.379 voti)  ‘strappa’ il sesto posto nella speciale classifica superando Attilio Solinas (5.323): rispetto ai dati che erano stati comunicati dai seggi alla Prefettura, a Leonelli sono state riconosciute 6 preferenze in più (5.373) anche se a pesare sono piuttosto i 62 voti annullati a Solinas. Nella coalizione della governatrice Marini si registrano le differenze più ‘sostanziose’: così Giuseppe Biancarelli, di Umbria Più Uguale-SEL, passa da 1.234 a 1.344 voti (+110), mentre Andrea Smacchi perde 123 preferenze (da 4.967 a 4.844).

Possono definirsi inezie anche i risultati rivisti per i candidati alla presidenza. Catiuscia Marini è stata eletta con 159.887 voti (perde quindi 18 voti); Claudio Ricci del centrodestra ne ha ottenuti 146.729 (+23 rispetto ai dati della Prefettura) mentre ad Andrea Liberati del M5S sono stati assegnate 53.391 preferenze (-67).

Ecco di seguito i voti assegnati ufficialmente ai consiglieri eletti, tra parentesi le variazioni: Partito Democratico: Donatella Porzi 8.702 voti (+27), Luca Barberini 7.185 ( -6), Fernanda Cecchini 6.808 (-1), Fabio Paparelli 5.643 (+10), Marco Vinicio Guasticchi 5.493 (+58), Giacomo Leonelli 5.379 (+6), Attilio Solinas 5.323 (-62), Eros Brega 5.080 (-68), Gianfranco Chiacchieroni 4.978 (-8) e Andrea Smacchi 4.844 (-123).  Umbria Più Uguale-Sel: Giuseppe Biancarelli 1.344 (+110). Socialisti Riformisti: Silvano Rometti 4.079 (-7). Lega Nord: Valerio Mancini 2.910 (+7), Emanuele Fiorini 2.478 (-1). Lista Ricci Presidente: Sergio De Vincenzi 1.600 (+26). Fratelli D’Italia: Marco Squarta 3.864 (-56). Forza Italia: Raffaele Nevi 3.567 (+4). Movimento 5 Stelle: Maria Grazia Carbonari 1.085 (+19).

TERRITORI IN E OUT – c’è spazio anche per una classifica dei territori più rappresentati, al di là dei colori di maglia. Il primato è equamente suddiviso tra i due capoluoghi di provincia, Perugia e Terni, che vantano 5 consiglieri ciascuno. Perugia potrà contare sui piddini Leonelli e Solinas, sul socialista Rometti e su due esponenti del centro destra quali De Vincenzi (Lista per Ricci) e Squarta (FdI-An). A parti inverse Terni dove sono più i rappresentanti dell’opposizione: Nevi di Forza Italia, Fiorini Lega Nord e Liberati del M5S; mentre la maggioranza sarà rappresentata dai democratici Paparelli e Brega. Secondo posto, cosa di non poco conto, per l’area folignate con i due rappresentanti del Partito di Renzi, Barberini e Porzi, e la grillina Carbonari. Ex aequo per il tuderte con la presidente Marini e il consigliere Chiacchieroni (Pd) e per il tifernate che assegna lo scettro della rappresentanza a Cecchini (Pd) e Mancini (LN). Assisi, Gubbio e Umbertide potranno contare rispettivamente su Ricci (centrodestra), Smacchi (Pd) e Guasticchi (Pd). Tanti dunque i territori premiati ma non sono poche le aree geografiche rimaste a bocca asciutta: a cominciare da Spoleto-Valnerina, Orvieto e la zona del Lago Trasimeno.

FOLIGNO BRINDA CARBONARI –  sono le 20 quando riusciamo a contattare al telefono la neoeletta Maria Elena Carbonari: “sono rimasta sorpresa dalla telefonata dell’Ufficio stampa della Regione che questo pomeriggio mi ha contattato per avere il mio curriculum vitae” dice a Tuttoggi.info. In sottofondo si sentono le urla di gioia dei suoi supporters: “avevo già accantonato l’idea della nomina – continua la grillina -, sapevo che pochi voti mi distanziavano dal collega Fiorelli ma non pensavo ad una simile svolta. Sono molto contenta, soprattutto per il risultato ottenuto a fronte di una campagna elettorale faticosa, portata avanti con l’aiuto di alcuni attivisti senza i quali non sarei riuscita nell’obiettivo”. Foligno da oggi può così contare su ben 3 consiglieri regionali.

UMBRICELLUM AL TAR – sempre nel pomeriggio, appreso della proclamazione, i due parlamentari umbri Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini hanno confermato di voler impugnare l’Umbricellum davanti al Tar dell’Umbria. “Siamo convinti che il M5S e i suoi sostenitori siano stati penalizzati dalla nuova legge elettorale dell’Umbria che prevede dei meccanismi manifestamente incostituzionali. La nuova legge elettorale votata a febbraio da palazzo Cesaroni, è stata tagliata e cucita su misura per il Pd per frenare l’emorragia di consensi, a garanzia dello status quo. Una legge ostile al pluralismo politico e sorda alla domanda di cambiamento urlata il 31 maggio scorso dagli elettori. Una legge ‘salva poltrone’, lesiva della rappresentanza territoriale”, sostengono i due onorevolu. Sull’Umbricellum “già pende un ricorso presentato davanti al giudice ordinario da diverse formazioni politiche, tra cui il nostro movimento, che contestano l’assegnazione del premio di maggioranza attribuito senza peraltro l’individuazione di una soglia minima di voti da raggiungere, l’assegnazione del premio di minoranza riservato in ogni caso al candidato alla presidenza della Giunta regionale miglior perdente e la disparità di trattamento non solo tra le liste della coalizione vincente rispetto a tutte le altre ma anche tra le stesse liste di minoranza fra loro. La battaglia sull’Umbricellum – conclude Gallinella – andrà di pari passo con quella contro l’Italicum, la peggiore riforma elettorale mai progettata a livello nazionale. La deriva autoritaria a cui si sta avviando il nostro Paese, denunciata anche dal Coordinamento per la democrazia costituzionale, va fermata”.

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