Aggiornamento ore 9.45 del 14/04 – Non poteva non lasciare ‘ferite’ aperte la polemica iniziata ieri interna alla maggioranza di Palazzo Spada. Questa mattina Ternidinamica annuncia un nuovo luogo, accompagnato da un’altra nota dai toni decisamente duri: “In riferimento alle domande poste dal PD, crediamo dal suo segretario comunale, al movimento nella sua nota diffusa alla stampa ieri a seguito del comunicato in oggetto si specifica quanto segue:
Il neo candidato alle prossime regionale dell’Umbria per il M5S, Andrea Liberati, è il motivo dell’acceso dibattito interno alla maggioranza. Il coordinamento di “Cittaperta Ternidinamica”, la lista civica che aveva sostenuto Di Girolamo nelle scorse comunali, lancia uno strale che ha messo a dura prova la pazienza del Pd.
Nello specifico “Ternidinamica”, in una nota diffusa nella giornata di oggi, sposta l’attenzione su Liberati facendo un quantomeno strano appello al voto, in cui, tra le righe, si legge un certo compiacimento nella candidatura pentastellata. Leggiamo la nota integrale:
“Un nuovo fatto politico di grande rilevanza irrompe nella campagna elettorale per le prossime elezioni regionali.
E’ opinione del movimento che la candidatura a presidente regionale per il M5S del ternano Andrea Liberati (unico candidato ternano a tale carica) muta radicalmente gli attori ed i temi del confronto sul territorio ternano ma in fondo anche su tutta l’Umbria.
Andrea Liberati ternano, acuto intellettuale, gode seppur da un campo politico contrapposto il rispetto e la stima del movimento.
Sicuramente la sua candidatura polarizzerà la sfida su questo territorio.
Molto di più degli attori che fino ad oggi si ritenevano più probabili, cioè tra la Marini presidente uscente e Ricci candidato del centro destra, ma soprattutto, a nostro giudizio, tra la Marini e appunto Liberati candidato a presidente del M5S.
Da questo ne discendono alcune semplici considerazioni:
la prima è che il territorio ternano si arricchirà comunque di un altro consigliere regionale.
Quindi realmente c’è la concreta possibilità che Terni, tra maggioranza ed opposizione, elegga 4 consiglieri regionali con la speranza di arrivare addirittura ad un quinto.
Questa opportunità epocale renderebbe Terni fortissima a livello regionale.
Con un nono della popolazione regionale potrebbe avere tra un quarto ed un quinto della rappresentanza assembleare.
Per questo il movimento fa un appello ai cittadini ternani di partecipare, in controtendenza da quello che è avvenuto alle ultime elezioni, massicciamente al voto qualunque sia il proprio orientamento politico.
Sarà importante che gli eletti di maggioranza ed opposizione ternani trasparentemente facciano rete per gli interessi di questo territorio convergendo su dei punti qualificanti per lo sviluppo e la crescita, cosa quasi mai avvenuta in passato.
La seconda, che i temi dell’ambiente, dello sviluppo economico, dello sfruttamento idrogeologico del territorio, della promozione turistico culturale e dei diritti civili, immigrazione e sicurezza saranno al centro del dibattito.
Detto in poche parole al centro del dibattito ci sarà dunque il concetto di modernità e di modernizzazione economica e civile di questa area e di tutta l’Umbria, situazione questa che fa piacere al movimento Cittaperta TerniDinamica che nel centrosinistra ha da sempre mostrato sensibilità ed attenzione a questi temi sviluppando proposte attuali in linea con i nuovi bisogni della nostra società ma in maniera però più pragmatica e meno dogmatica del M5S ed anche del centro destra.
La terza, è che il centrosinistra e l’amministrazione comunale a Terni che su questi temi sino ad ora hanno spesso arrancato o inseguito e comunque poche volte hanno espresso una propria visione innovativa ed originale dovranno spingere sull’acceleratore delle riforme con benefici per la vita politica economica e sociale del territorio.
La quarta ed ultima considerazione è che per questi motivi la sfida dei candidati del centrosinistra si fa assolutamente interessante ed innovativa e il movimento appoggerà chi, donne e uomini, sapranno nel centrosinistra meglio esprimere la vocazione di modernizzazione del territorio in chiave liberaldemocratica.
Perchè da questo deriva la possibilità di avere una nuova primavera ternana, se Terni con la sua vocazione alla modernità si rimette in moto si rimette in moto tutta l’Umbria, questo ci insegna la storia”.
A dir poco stizzito il Pd che in serata ha risposto per le rime bacchettando la lista civica uscita dai ranghi. È evidente che all’interno della maggioranza ci sia un difetto quantomeno di comunicazione, visto che sembra esserci una spaccatura evidente tra i vertici del piddì e la visione politica di “Cittaperta” che viene anche accusata anche di “follia“. Ecco la nota del Pd: “A seguito del comunicato stampa odierno, ma senza trascurare il diluvio di dichiarazioni con cui Città Aperta – Terni Dinamica sentenzia e giudica tutto, il Partito Democratico di Terni si domanda a nome di chi parli e, soprattutto, se lo faccia d’intesa con la rappresentanza in consiglio comunale eletta nelle proprie liste.
Già perché questo movimento, dopo aver sostenuto il sindaco Di Girolamo alle recenti elezioni comunali e vedere i propri esponenti sedere in consiglio tra i banchi della maggioranza, si lamenta oggi per la presunta mancanza di una visione innovativa da parte dell’amministrazione comunale come se la responsabilità del governo fosse a carico di qualcun altro e non li riguardasse direttamente.
Non pago di questa contraddizione interna, il coordinamento si augura anche che l’attenzione sui temi a loro cari arrivi tramite candidati alla presidenza della Regione dell’opposizione (sebbene ci tengano a chiarire che l’opposizione non abbia proposte pragmatiche quanto le loro…ovviamente!). Follia allo stato puro da parte di un movimento che mostra una liquidità e una trasversalità inutile e preoccupante.
Ai consiglieri eletti nelle loro liste, dunque, si chiede di chiarire la propria posizione, visto che alcuni di essi risultano iscritti a quel Partito Democratico realmente impegnato ad aumentare la rappresentanza ternana nel Consiglio Regionale per un’Umbria più forte.
Al responsabile del raccordo tra il movimento le istituzioni, la stampa e le altre forze politiche, Massimo D’Antonio consigliamo, invece, di uscire da questo vortice di contraddizioni in cui si è avvolto fino ad adombrare il sostegno alla candidatura di Andrea Liberati che, più che come acuto intellettuale, spicca ad oggi come ex collaboratore di Enrico Melasecche, polemista per mancanza di prove nonché candidato di riserva del Movimento 5 Stelle”.