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Regionali, Leonardi critica l’esclusione dal confronto di Legacoop

Un nuovo confronto politico, in vista delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2024 in Umbria, con invitate soltanto le due principali candidate alla presidenza e Martina Leonardi, candidata governatrice per Insieme per l’Umbria resistente, che critica fortemente tale scelta. Tanto più che a farla è stata Legacoop, associazione di categoria con cui la Leonardi avrebbe voluto molto confrontarsi avendone fatto parte.

Ci son cascata di nuovo, – esordisce Martina Leonardi – ho aspettato il Ponte dei Santi più un giorno feriale per dare la possibilità a Legacoop di “redimersi” e magari comprendere l’errore… errore reiterato fine dall’inizio di questa campagna elettorale è quello da me denunciato più volte e che ancora oggi non smetto di denunciare: sarò petulante ma repetita aiuvant è magari qualche elettore e/o elettrice potrebbe subire un’illuminazione sulla via di Damasco… che nel nostro caso è la via delle elezioni e votare una vera alternativa: noi, Insieme per un’Umbria Resistente.

Insomma, il fatto è che anche Legacoop decide di invitare solo le due candidate di destra e diversamente destra: Proietti e Tesei, così come hanno fatto Confindustria, Confcooperative, Confagricoltura e altri. Ma non ci stupiamo: a costoro piace vincere facile, piace invitare coloro che di facciata sembrano dire cose diverse ma nella sostanza dicono cose uguali. Insomma, per queste confederazioni e leghe che vinca la Tesei o la Proietti poco cambia.

Da cooperante quale sono, lavoro nel mondo Cooperativo dai 19 anni ed essendo stata una membra di Legacoop avrei voluto partecipare in particolar modo a questo confronto. Credo nella cooperazione e credo che l’agire cooperativo sia uno dei modus operandi migliori per gestire imprese e servizi, perché quando una cooperativa lo è davvero ridistribuisce ricchezza. La redistribuzione in maniera equa e giusta della ricchezza è il cardine della nostra visione politica.

Tuttavia c’è un però, ed è un però al quale Legacoop deve rispondere: perché non denuncia tutti coloro che usano l’impresa cooperativa solo per i “vantaggi” e non sono cooperatori? Perché viene permesso alla GDO di parlare di cooperazione quando invece lavora per contratti al ribasso per i propri lavoratori e lavoratrici?“. Nel mirino della candidata alla presidenza della Regione c’è in particolare Pac2000. “Il comparto GDO – prosegue – fattura in Umbria 7 miliardi quanti ne vengono spesi sul territorio e perché i lavoratori guadagnano solo 1300 euro? E come sia possibile che ci possano essere in Umbria cooperative di servizi che pagano i propri dipendenti 3/4 euro l’ora. Come sia possibile che la contrattazione nazionale che riguarda il lavoro di cura (educatori ed operatori) che prevede la specializzazione degli stessi aumenti la paga in maniera misera, quasi a fargli un contentino.

Per fortuna io conosco anche la Buona Cooperazione, ne faccio parte e ne vado orgogliosa: ma Legacoop invece di rappresentare e farsi rappresentare da chi lavora solo per il profitto e non per la tutela di territorio, persone e diritti dovrebbe tornare a rappresentare la buona cooperazione. Finché queste realtà saranno vicine a rappresentanti politici liberali, capitalisti questo non accadrà.

È certo che anche quello che era un mondo sano è stato inglobato da logiche più grandi. E in uno scenario così a loro, che vinca Tesei o Proietti non cambia nulla: i lavoratori e le lavoratrici continuano ad essere sfruttati“.