Sembrava fatta. Il puzzle della politica dell’Umbria per le regionali di fine maggio era quasi pronto. E invece no. Il tavolo salta e il lavoro di mesi va in pezzi.
Terremoto 5Stelle – La storia di come tutto è cambiato comincia dal movimento 5Stelle. A sorpresa ma non troppo la candidata alla presidenza della Regione Umbria Laura Alunni lascia “il posto”, gettando non poco scompiglio tra le fila grilline. “Nel salutare tutti gli iscritti al M5S dell’Umbria e nel ringraziarli dell’appoggio accordatole – si legge nella nota del movimento – , Laura Alunni a causa di sopraggiunte e imprevedibili situazioni di natura personale e familiare, è costretta suo malgrado, di comune accordo con tutti i candidati della lista che hanno ribadito la fiducia nella sua persona, ad un passaggio di testimone. Tale decisione condivisa – prosegue la nota – è stata assunta nell’esclusivo interesse del M5S e della lista da presentare alle ormai prossime elezioni regionali. Sarà Andrea Liberati a proseguire il lavoro iniziato da Laura Alunni, come candidato portavoce alla presidenza della Regione Umbria più votato online dopo di lei. Ad Andrea – concludono i 5Stelle – i migliori auguri di un proficuo e costruttivo lavoro per il prosieguo della campagna elettorale”. Un cambio in corsa da valutare alle urne, ovviamente.
Qui Pd, si viene e si va – Passo successivo, casa Pd. Anche qui la situazione non è delle più distese. Riassunto di alcune novità: dentro Alessia Dorillo della segreteria regionale per l’area del Trasimeno e la presidente dei giovani di Confcommercio Chiara Pucciarini, fuori Anna Rita Fioroni. La nota della senatrice spiega qualcosa: “In questi giorni è circolato il mio nome quale candidata nella lista del PD per le prossime elezioni regionali. In realtà non ci sarà una mia candidatura perché in questo particolare momento mancano le condizioni politiche per la mia presenza in lista. Continua il mio impegno a sostegno del partito democratico per la prossima scadenza elettorale che dovremo affrontare con un forte determinazione nella costruzione di un programma che si pone obiettivi chiari e trasparenti nell’interesse generale di una comunità che guarda al proprio futuro”.
Domani, cioè domenica, il Pd chiuderà le liste. Al momento la situazione è un via vai di nomi, telefonate, incastri, tasselli da rimettere apposto, posizioni da limare. Il segretario Leonelli e la sua squadra da battaglia elettorale stanno su a forza di caffè e messaggini sul cellulare. Ancora (molto meno) di 24 ore.
Azzurri – E Forza Italia? Nell’area azzurra siamo al vaglio dei nomi per conto di Silvio Berlusconi. E anche al nodo della questione Fitto e accoliti. La questione Laffranco e i “suoi” volti per la lista forzista pesano. Questione di tempo, ma non troppo. Il tutto, ovviamente, legato a doppio filo con le vicende nazionali.
A sinistra del centrosinistra – Qualcosa si aggrega: Sel, liste civiche e La sinistra per l’Umbria. Tutti a sostegno della Marini con una “lista unitaria e aperta che vuole offrire un riferimento credibile ai tanti cittadini che rifiutano i populismi, ma non si riconoscono in un Partito democratico che ha cambiato volto, linguaggio, idee e riferimenti sociali. Vogliamo farlo, non sul terreno della protesta, ma sulla base di una proposta di governo che guarda alle donne e agli uomini dell’Umbria, ai loro problemi, alla necessità di mettere fine ad una lunga fase di declino. Per restituire alla Regione quel ruolo di programmazione e di indirizzo che ha caratterizzato i primi decenni del regionalismo umbro. Si tratta di rispondere alla sfida della crisi, che in sette lunghissimi anni ha eroso le basi dell’economia regionale e impoverito la qualità della nostra vita e, al tempo stesso, di rispondere alla sfida della destra che, dopo Perugia, prova a conquistare l’Umbria, mettendo insieme un’improbabile armata: dagli amici di Alfano ai seguaci di Salvini, senza chiudere le porte nemmeno ai fascisti di Casapound”.
E ancora: “Quello che ci sta a cuore è rispondere alle due sfide, indicando ai cittadini dell’Umbria un progetto che offra una prospettiva a chi è senza lavoro, un riferimento alla parte debole della società e una speranza a tutti coloro che vogliono contribuire a costruire l’Umbria del futuro. Per questo, riteniamo indispensabile che il centrosinistra sia caratterizzato da un profondo rinnovamento di volti, idee e metodi e che in esso sia forte e ben visibile una componente genuinamente schierata a sinistra, intransigente sul terreno del costume politico e della trasparenza, ancorata alle esigenze delle città e dei territori”. Così il candidato Catiuscia Marini ha un puntello in più. Rosso.
Sondaggi, si comincia – In ultimo, il sondaggio. Prima o poi arrivano sempre. E mentre Claudio Ricci promette di svelare a giorni i suoi “conteggi” che lo danno in vantaggio, spunta quello di scenaripolitici.com. A grandissime linee è questo: Catiuscia Marini al 47%, Claudio Ricci al 30% e Laura Alunni (già detto che si è ritirata) al 17%. Infine il candidato dell’Altra Umbria al 6%. Affluenza è stimata al 53%.
Fino a qui “tutto bene”, come nel film L’Odio. La tentazione è quella di scrivere: “il puzzle è ricomposto”. Forse. Domani è un altro giorno.
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