Regionali, fibrillazione a Spoleto per scelta candidati, tutti i nomi - Tuttoggi.info

Regionali, fibrillazione a Spoleto per scelta candidati, tutti i nomi

Carlo Ceraso

Regionali, fibrillazione a Spoleto per scelta candidati, tutti i nomi

Militoni in pole per la Lega, Tattini per FDI, FI passa la mano | Bececco verso “Cambiamo” | Dem pensano a Lisci; Laureti intravede Bruxelles. M5S in alto mare | Pd “da Sp e Ac no lezioni di morale da chi…”
Sab, 07/09/2019 - 07:42

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Anche Spoleto si prepara alle prossime elezioni regionali che decreteranno il nuovo esecutivo di Palazzo Donini. Nessun partito e movimento ha ancora ricevuto il disco verde.

Il fermento maggiore si registra ai box delle scuderie del centro destra, mentre quelli del centrosinistra restano ancora con le saracinesche abbassate. Entrambi gli schieramenti subiscono però diverse spaccature che renderanno più difficile la volata a Piazza Italia.

C’è poi da considerare i costi che i singoli candidati dovranno affrontare per la propria campagna elettorale, situazione che sta portando alcuni a fare un passo indietro con le casse dei partiti che languono un po’ ovunque.

I papabili per il centro destra

I veleni esplosi dopo le recenti nomine alla Vus vedono lo schieramento sfaldato. Difficile immaginare che si possa ricompattare intorno a 1 o 2 nomi di candidati. Nella Lega di Matteo Salvini non mancano i pretendenti ad uno scranno a Palazzo Cesaroni.

In pole position, sorretto anche dei vecchi apparati del centrodestra spoletino, c’è David Militoni, attuale capo gruppo e con un buon percorso politico alle spalle: dopo l’esperienza in Alleanza Nazionale e Forza Italia, lo scorso anno si è candidato alle amministrative con la Lega ottenendo un discreto risultato (settimo con 149 preferenze).

In questo anno di amministrazione De Augustinis si è adoperato spesso per moderare richieste e aspettative degli alleati, anche se recentemente anche lui sembra aver preso le distanze dal primo cittadino. Ma la segreteria regionale che fa capo all’onorevole Virginio Caparvi tiene in alto anche altre possibili candidature come quella del segretario locale verde Riccardo Fedeli (165 voti) e dell’avvocato Stefano Proietti (263). Outsider resta Sandro Cretoni, attuale presidente del consiglio che può rivendicare i suoi 286 voti ma potrebbe pagare lo scotto di essere rimasto fedele alla giunta.

La novità di queste ore è rappresentata dalla possibile disponibilità di Andrea Tattini per Fratelli d’Italia, candidatura che avrebbe già il benestare del senatore Franco Zaffini e, anche in questo caso, della vecchia nomenclatura spoletina di riferimento.

Andrea Tattini

Il dottor Tattini nel tempo ha scalato le vette di diverse istituzioni e associazioni entrando a far parte del Consiglio della Camera di Commercio, Confcommercio e Presidente di Centrofidi terziario.

Potrebbe passare la mano Forza Italia dal momento che non sarebbe interessato alla tornata il suo consigliere di punta Alessandro Cretoni. Una disponibilità pare l’abbia il giovane Filippo Ugolini. Gli azzurri stanno cercando di corteggiare la dinamica e capace sindaco di Scheggino, Paola Agabiti, che però al momento non è interessata ad abbandonare la sua comunità.

Sempre più concreta l’ipotesi di Maria Elena Bececco (liste civiche Spoleto popolare e Alleanza civica) nel listone che sta approntando il leader umbro di Cambiano Pietro Laffranco che sull’asse Spoleto-Valnerina vigila con il suo braccio destro Giampiero Panfili. Sul movimento varato da Toti dopo la fuoriuscita da Forza Italia pende però il niet di Berlusconi e della Meloni, anche se la mediazione della candidata presidente Donatella Tesei – che conosce bene il peso elettorale di Laffranco – potrebbe portare già in queste ore ad una riconciliazione. La Bececco strapperebbe il ticket proprio con Laffranco.

Qualche fermento si registra anche in Laboratorio Spoleto, la lista del primo cittadino, dove almeno due componenti potrebbero decidere di correre: si parla, ma la notizia è tutta da verificare, di Roberto Ranucci con i socialisti di Nilo Arcudi che a Perugia sostengono Romizi e di una donna che potrebbe entrare nella lista civica della Tesei.

Il centrosinistra attende la segreteria

Più lenta, decisamente troppo, l’azione del piddì con il segretario Matteo Cardini che solo in queste ore ha convocato l’assemblea comunale per il prossimo 12 settembre con all’ordine del giorno proprio il dibattito per le prossime regionali. Per il Pd, come ha tenuto a precisare poco fa il segretario comunale, si tratta della terza convocazione dall’inizio del 2019 in vista degli appuntamenti elettorali. I dem sulle regionali sembrano però al palo: i pochi imput arrivano dall’area che si riconosce nel segretario Zingaretti; più spenta quella dei renziani, mentre risulta silente quella dei bocciani, ancora frastornati dallo scandalo della sanità che ha praticamente azzerato i vertici.

Sulla carta l’unico che può rivendicare la candidatura è Stefano Lisci, mister preferenze alle ultime amministrative (562) e che può contare su un buon pacchetto di iscritti, anche se la sua azione politica risulta offuscata negli ultimi mesi dalle poche presenze anche sui banchi del consiglio comunale. In dubbio il nominativo di Camilla Laureti, non tanto per i risultati raggiunti quanto per la sovraesposizione legata alle ultime due tornate.

Stefano Lisci

La Laureti, infatti, dopo aver sfiorato la sindacatura a Spoleto (ottenuta per 80 voti di differenza da Umberto De Augustinis) ha incassato un ottimo risultato alle ultime europee tanto che da questa mattina è praticamente la prima dei non eletti del collegio Centro Italia: la nomina di Gualtieri a Ministro dell’economia ha infatti liberato un posto che verrà preso da Nicola Danti.

Nessuno ovviamente sa cosa potrà succedere nei prossimi cinque anni di legislatura europea ma per la Laureti salgono di molto le probabilità di entrare a Strasburgo. Forse già dalla prossima primavera 2020, se il piddì confermerà la candidatura alla presidenza della regione Toscana della eurodeputata Simona Bonafè e se, ovviamente, la segretaria regionale dem riuscirà a battere la concorrenza. La spoletina ha comunque dimostrato di saper affrontare al meglio le competizioni elettorali e incassare percentuali importanti di preferenze. Argomento questo che il piddi umbro dovrà tenere bene a mente, sapendo quanto sarà sofferta la  prossima tornata.

+Europa sta facendo il suo pressing per far entrare nella lista civica del candidato alla presidenza Fora un altro nome noto alla politica locale, Maurizio Hanke. Tacciono per il momento i socialisti che potrebbero giocare la carta di Paolo Piccioni o del sempreverde Enzo Alleori.

M5S in alto mare

Il movimento di Beppe Grillo, inutile dirlo, a Spoleto non si è ancora ripreso dalla esclusione della lista approntata per le ultime amministrative e che vedeva Tommaso Biondi candidato sindaco. Un ‘giallo’ rimasto tale e che ha pesato sull’attività stessa del meetup.

Tanto che ad oggi risulta difficile capire se ci sarà un candidato che, oltre a dover affrontare l’esito della piattaforma Rousseau (la scadenza per le candidature è fissata nel prossimo 10 settembre), dovrà pure convincere l’elettorato di riferimento a scrivere il proprio nome.

In queste ore si fanno i nomi di Agnese Protasi e Samuele Bonanni, ma i due non sembrano così convinti di ‘sacrificarsi’ per un esito che appare scontato e che neanche la riuscita del governo Conte2 sembra in grado di modificare nelle cabine elettorali della città del festival.

Una responsabilità che politicamente parlando pesa sul senatore Stefano Lucidi, ritenuto fin troppo vicino alla Giunta De Augustinis ma non altrettanto dinamico nel seguire le vicende cittadine. Nelle retrovie rimane Angelo Conti che alle regionali del 2015 ottenne 750 voti, ma l’imprenditore lascia al movimento di fare eventualmente il primo passo.

(Ap)parentati serpenti

In questo clima a dir poco convulso, si registra l’ultima frattura tra i gruppi di minoranza in consiglio comunale (Pd, Ora Spoleto, Alleanza civica e Spoleto Popolare) che 15 mesi fa avevano deciso di apparentarsi contro il centro destra di De Augustinis. A rovinare definitivamente  i rapporti è stata anche per questi la vicenda delle nomine alla Vus.

Il piddì, come si ricorderà, aveva dichiarato la propria disponibilità ad aprire un dialogo con il sindaco dopo la ormai conclamata crisi di maggioranza.

Sp e Ac avevano definito “allarmanti” le dichiarazioni dei dem che “vorrebbero spacciare per senso di responsabilità il dare nuova linfa a chi ha sistematicamente distrutto tutti i progetti lasciati dalla precedente amministrazione”.

Spoleto, è crisi di governo

Contro Bececco & Co. arriva a stretto giro di posta la presa di posizione dei responsabili di due circoli del piddi, Francesco Passeri e Amedeo Marcelli. “Non accettiamo lezioni di moralità, da parte di chi nel corso del tempo si è prima candidato contro il Pd, ha artificiosamente sostenuto che c’era un grandissimo buco di bilancio, che poi si è scoperto che non c’era, da chi nel periodo della loro consigliatura si sono prima avvicinati alla Presidente Marini, poi si sono candidati contro un membro della Sua stessa giunta, poi hanno fatto sempre con la benedizione della Presidente l’apparentamento per vincere con la Laureti, ed oggi molto probabilmente sosteranno la candidata del Centro Destra per la  Regione. I giochini di palazzo che vediamo sono altri, e li fanno altri, la vostra collaborazione per la Città l’abbiamo misurata quando si è candidato l’unico Spoletino in Provincia, Marco Trippetti, e Voi avete fatto mancare i voti dei vostri consiglieri per l’elezione. Oggi dire che siete allarmati, per un articolo non smentito, con il quale il Pd con senso di responsabilità cerca di porre l’accento su una situazione che è ormai chiara, il grande di immobilismo di questa Giunta, e la sprona perché la Città ne ha bisogno, non significa volersi sostituire o fare la stampella a questa Giunta, ma porre gli interessi dei cittadini di Spoleto  al centro di un dibattito e di soluzioni che ci pare non vedere, sia sul versante della Sanità, dello Sviluppo, delle infrastrutture viarie, delle politiche dei Servizi Pubblici e di rapporti all’interno dell’Area Vasta. Per chiarezza programmatica, il PD sul alcuni  progetti della precedente amministrazione, si era già espresso  in campagna elettorale, se vi riferite alla costruzione della scuola Dante Alighieri al San Paolo, il PD ha lungamente ostacolato, anche con iniziative pubbliche, questa variazione progettuale, se vi riferite alla costruzione della Sede dei Pompieri al Foro Boario ci auguriamo che questo progetto non venga attuato. La questione della nomina dell’Ing. Rossi alla Vus, rimane un problema per noi giuridico e politico. Giuridico in quanto il Decreto legge  90/2014, ha introdotto il divieto di attribuire incarichi di studio e di consulenza nonché incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza, e se lo svolgono lo possono fare solo per anno e senza compenso, e la metodologia con cui è stato cambiato il Presidente pone dei dubbi che giustamente l’amministrazione ha voluto sollevare. Politico perché non si investe mai in una classe dirigente giovane, ma si tende a chiudersi su figure magari di esperienza senza mai provare innovazione di cui in questa Città c’e ne é un grande bisogno”.

(aggiornato alle 15.18)

© Riproduzione riservata


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