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Regionali 2015, Paparelli (PD) sull’uscita dalla crisi e polo unico alta formazione

«La campagna elettorale in cui entriamo sarà faticosa e l’azione del Pd sarà fondamentale. Quello che conterà saranno i fatti, insieme alle idee che offriremo ai cittadini, stanchi di questo periodo di grande crisi. Ciò che è necessario è stabilire un contatto con le persone, sapendo trasmettere parole e fatti concreti attraverso le leve del cambiamento» Con queste parole ha esordito l’assessore regionale Fabio Paparelli in occasione della presentazione delle candidature per le elezioni regionali 2015 in Umbria, svoltasi ieri presso il Centro Multimediale di Terni in presenza degli altri due candidati, Francesca Olivieri ed Eros Brega, della presidente della Regione Catiuscia Marini e del presidente del Pd nazionale Matteo Orfini. La serata per Paparelli è proseguita con una cena organizzata dal proprio comitato elettorale a cui hanno partecipato oltre 400 persone.

«In Umbria – ha continuato Paparelli- il Pd può camminare a testa alta sulle tematiche della sobrietà e dei costi della politica: basti pensare che i costi per i consiglieri e per il presidente della Regione sono i più bassi d’Italia. Per le auto blu e bianche, si è passati da una spesa di 600mila euro annui a una che di poco supera i 100mila euro. Non abbiamo affrontato scandali di nessun genere, e vantiamo l’azzeramento degli affitti passivi della Regione erogati ai privati. Abbiamo ridotto le società partecipate al numero di 3 in tutta la regione e così è stato anche per le società di informatica, di cui in house si è passati da 6 a 1. Non sono stati apportati aumenti delle tasse e si sono create le ‘autostrade digitali’».

«Il Pd –ha proseguito l’assessore- deve avere chiari per la prossima legislatura gli obiettivi da conseguire per il consolidamento dello sviluppo della regione Umbria e in particolare quello del territorio ternano. Inoltre, è necessario tenere presente il senso forte di identità del territorio, che è un valore aggiunto nel quadro dell’economia mondiale, e proseguire il lavoro fatto in tema di semplificazione e sburocratizzazione, lavoro già avviato ma da fortificare, affinché aziende e cittadini ne percepiscano il vero risultato. Tutto ciò – ha concluso- sarà possibile solo passando dalla progettazione fatta alla realizzazione concreta di ciò per cui fino ad oggi ci siamo impegnati a fondo».

Tra le proposte di programma  dell’assessore regionale e candidato PD al Consiglio regionale Fabio Paparelli discusse nel corso di un incontro con alcuni esponenti del campo artistico regionale è emersa la necessità di un polo di formazione unico, per l’arte e la musica: “Mettere insieme le eccellenze dell’Alta Formazione Artistica e Musicale dell’Umbria con l’obiettivo di arrivare alla costituzione di un polo regionale delle arti”. “La nostra terra – ha sottolineato Paparelli – ha delle eccellenze assolute nel campo della Alta Formazione Artistica e Musicale come l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci, una tra le più antiche d’Italia, seconda solo a quella di Firenze, un Conservatorio prestigioso come il Morlacchi e l’Istituto di Studi Superiori Musicali Briccialdi che attrae anche tanti allievi da territori confinanti come quello reatino e viterbese”. “Queste istituzioni – continua – si distinguono non solo per l’alto livello della didattica, ma anche per una ricca produzione che impreziosisce le nostre città, ne amplia l’offerta culturale e turistica e si pone a complemento di quell’invidiabile cartellone che fa dell’Umbria una delle regioni con la più alta e qualificata percentuale di manifestazioni artistiche”. “Ciascuna con le proprie peculiarità – conclude Paparelli – queste istituzioni garantiscono prospettive occupazionali superiori a quelle della maggioranza dei corsi universitari e tuttavia rischiano, se non trovano gli strumenti per fare sistema, un futuro al di sotto delle loro potenzialità. La sola via per salvare l’esistente, svilupparne le potenzialità, fino a farne un volano culturale ed economico strategico per il territorio regionale è dunque quella di mettere insieme sinergicamente queste eccellenze, così come altre regioni stanno già facendo con progetti di reti e consorzi di istituzioni, con l’obiettivo finale di arrivare alla nascita dei cosiddetti politecnici delle arti”.