Cronaca

Refezione scuole, la relazione della IV Commissione ‘boccia’ il Comune

Il consiglio comunale ha preso atto stasera con 8 voti a favore, uno contrario e 18 astensioni, della relazione della quarta commissione consiliare Controllo e Garanzia sul servizio di refezione scolastica.
La relazione era stata illustrata dal presidente della commissione Federico Pasculli.
Nelle conclusioni della relazione si legge che “l’affidamento per il triennio 2013/2016 è avvenuto quando l’appalto per gli anni scolastici dal 2008/2009 al 2012/2013 era già scaduto e quindi senza che vi fosse possibilità di proroga o rinnovo. È avvenuto nonostante le criticità emerse dal 2012 in poi e riepilogate dalla stessa dirigente nella note sopra citate…”.  
“Dal sito del Comune di Terni, area trasparenza, tale affidamento viene dichiarato quale “affidamento in economia, affidamento diretto” per una cifra di 3.474.000,79 €”.

“La motivazione per la quale la dirigente ha ritenuto di non dover applicare sanzioni (anche a fronte di note della ditta che ammettono l’accaduto) ossia l’intenzione di avere un atteggiamento “correttivo” verso il gestore o di dover attendere l’accumularsi di segnalazioni, non trova riscontro – continua la relazione – nel capitolato d’appalto che, piuttosto, pone il reiterarsi di inadempienze non come motivo di sanzione, ma come causa di revoca ovvero di risoluzione immediata del contratto”.

“Appare evidente come siano avvenute talune disfunzioni nella somministrazione e nella preparazione dei pasti a fronte delle quali la procedura prevista per penali e sanzioni doveva essere applicata indipendentemente ad ogni altra considerazione. A seguito quindi di quanto emerso, si potrebbe addirittura ipotizzare, per tutto ciò che non è stato fatto, e soprattutto per l’omessa applicazione della penale, da parte di chi è responsabile, un danno erariale nei confronti del Comune di Terni”.

“Si noti inoltre che – relativamente al triennio 2013/2016 – si legge ancora nella conclusione della relazione – la determina di affidamento prevedeva che l’appalto potesse essere risolto in qualsiasi momento, nel caso di eventuali successive esigenze valutate dall’amministrazione comunale, con un preavviso di giorni 30 da darsi a mezzo raccomandata”.
“Durante i lavori della commissione è emerso che il regime dei debiti fuori bilancio poneva il Comune in una situazione assurda, che toglieva allo stesso la capacità, la volontà e la determinazione di andare a contestare la situazione. Un debito per 1.700.000 euro relativo al servizio di refezione è la conseguenza di un regime di irresponsabilità generale”.
“Non risultano alla commissione, perché ancora non comunicati, verbali o segnalazioni scritte che dimostrino eventuali controlli effettuati dall’amministrazione comunale – oltre che dai genitori –  nel periodo che va dal 2008 al 2011”.