di Don Gianfranco Formenton
“Sono un elettore che fa sempre il proprio dovere”. Non c’è dubbio che bisogna dare atto al Presidente della Repubblica, in questi tempi di incertezza e di smarrimento del senso civico, di avere detto una di quelle cose semplicissime che è necessario ridire ogni tanto; di avere rispolverato i fondamentali della convivenza civile e del confronto democratico. Il “dovere” di confrontarsi sui grandi temi della vita pubblica con i mezzi che la Costituzione della Repubblica Italiana prevede.
Sono contento che questo coincida con il deciso schieramento del mondo cattolico su temi assolutamente condivisibili con chiunque abbia a cuore il bene comune in questo paese. Contento perché questo dimostra che ci sono “valori non negoziabili” comuni, terreni di lotta per i diritti che smascherano i fondamentalismi di chi non ha altra forza per tentare di vincere che invitare a “non votare” (che non è propriamente una forza!”).
Sono contento perché questo in qualche modo ci riscatta di fronte al consesso civile per l’ignobile operazione di propaganda astensionista nei referendum sulla procreazione assistita dove gerarchie e movimenti fondamentalisti cattolici si sono alleati per il “dovere dell’astensione”. determinando l’affossamento dell’istituto stesso del referendum.
Su questi quesiti referendari non c’è nulla da dire. E’ profondamente umano e cristiano rivendicare il rifiuto di sistemi di produzione di energia che minacciano l’umanità dalle fondamenta per generazioni; rivendicare che l’acqua è un bene di tutti e che nessuno ne può essere proprietario; rivendicare che l’uguaglianza tra gli uomini è tale che nessuno può arrogare a sé privilegi ed immunità.
Credo sia giusto stigmatizzare anche quanto siano state ridicole le operazioni di boicottaggio del referendum da parte del Governo che nella persona del Presidente del Consiglio ha beatamente confessato che gli italiani non sono capaci di valutare. Sono impressionabili ed emotivi per cui andavano aiutati impedendogli di votare e che quindi il referendum andava evitato con una piccola e furbesca modifica alla legge. E anche adesso che si va a votare molti dei suoi confessano beatamente nei talk show che è stata data libertà di voto… ma che loro non ci vanno a votare! Quando si dice la forza delle idee!
Beh. Visto che il Referendum è uno dei pochi stracci di democrazia che ci è rimasto in un paese governato da un Parlamento di “nominati” che vagano da uno scranno all’altro a seconda del vento (il vento?) che tira… spero che tiri un altro vento in questo paese e che una valanga di “Sì” li seppellisca tutti! Forza, Italia!
E “laudato sie, mi Signore, per frate vento et per sora acqua et per aere et nubilo…cum tutte le tue creature…”