Da venerdì 17 luglio sono riprese, dopo che lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali le aveva sospese per l’emergenza sanitaria, le procedure da parte dei servizi sociali del Comune per attivare i cosiddetti Patti per l’inclusione sociale nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza che sono presi in carico dai servizi stessi.
L’Inps, che è il soggetto che accoglie e gestisce le domande di reddito, indirizza infatti i vari beneficiari, in base alle necessità riscontrate, o ai servizi sociali dei Comuni o ai Centri per l’impiego, dove operano i navigator.
I Patti per l’inclusione sono percorsi che partono da un momento di confronto, finalizzato a conoscere i disagi e i bisogni dei beneficiari dei sussidi, per arrivare ad individuare una serie di azioni e impegni, anche di carattere lavorativo e formativo, capaci di accompagnare la persona interessata e il suo nucleo familiare verso una maggiore autonomia e il superamento dell’esclusione sociale.
Ll’assessore Manuela Taglia
“Con i servizi sociali del Comune – spiega l’assessore Manuela Taglia – stiamo lavorando per definire, nell’ambito di questi Patti di inclusione, l’attivazione di tirocini, di corsi di formazione e dei cosiddetti progetti utili alla collettività.
Si tratta di percorsi che, anche a seguito della gestione delle misure anti covid-19, richiederanno un po’ di tempo per il loro avvio, ma contiamo di poter iniziare già entro l’estate con i primi progetti tra tirocini e i lavori utili.
Stiamo anche verificando la possibilità di attivare forme di tirocinio presso alcune associazioni che gestiscono spazi pubblici come parchi e aree verdi o impianti sportivi.
L’emergenza sanitaria ha determinato uno stop alla strutturazione dei Patti, ora si sta ripartendo, facendo anche le opportune verifiche sulle reali necessità degli attuali percettori di reddito, con l’obiettivo di realizzare percorsi calati sui bisogni di ogni nucleo familiare che possano essere operativi in tempi brevi ma soprattutto che siano efficaci e utili per il superamento di disagi economici e sociali”.
I dati aggiornati
Al momento (i dati sono riferiti a fine giugno 2020) sono 335 i percettori di reddito di cittadinanza residenti nel comune di Marsciano. Di questi, 55 sono i beneficiari indirizzati dall’Inps ai servizi sociali del Comune, che dovrà attivare i Patti per l’inclusione sociale, mentre i restanti 280 sono quelli indirizzati al Centro per l’impiego dove vengono presi in carico dai navigator con i quali attiveranno il Patto per il lavoro, al netto di quanti possono essere esonerati dall’individuazione di un percorso lavorativo perché iscritti ad un corso di studi, invalidi o per la presenza di altre casistiche.
Il Comune ricorda che la domanda per l’ottenimento del reddito di cittadinanza va fatta all’Inps direttamente online attraverso il sito redditodicittadinanza.gov.it o rivolgendosi ai patronati o agli uffici di Poste Italiane.
Il reddito viene erogato direttamente dall’Inps e, a seconda dei casi, ha un importo variabile (può ammontare anche solo a poche decine di euro) in quanto calcolato su parametri, tra cui l’Isee, che tengono conto della situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare del richiedente oltre che del percepimento di eventuali altri sussidi o ammortizzatori sociali.