Era stata annunciata per l’autunno dall’assessore regionale alle Risorse Patrimoniali Antonio Bartolini, la quadra su un accordo tra Comune e Regione per definire i fondi necessari alla riqualificazione dell’ospedale vecchio di Città di Castello.
Slittata dunque di pochi mesi arriva ora la soluzione della Commissione consiliare Controllo e Garanzia il cui presidente, Valerio Mancini, si era fatto promotore in Regione, di una proposta di risoluzione datata Maggio 2017 e avente come oggetto la riqualificazione della struttura stessa.
“Finalmente i tifernati potranno riappropriarsi dell’immobile,diventato negli anni l’emblema di una politica trascurata e malgestita in capo alle amministrazioni locali e regionali del Pd. Inammissibile che ci siamo voluti venti anni per assegnare, ad una struttura dismessa, una nuova funzione: se meglio gestita, i tifernati oggi non avrebbero avuto un intero quartiere abbandonato”. Così esprime la sua soddisfazione Mancini, non senza critica politica, per quella che sembra una storia di degrado senza fine, su un immobile del ‘700 in pieno centro storico, che tanto ha dato alla città.
“Il 10 Gennaio dovrebbe venir siglato l’accordo tra Comune e Regione, un patto volto alla riqualificazione dell’immobile e che, grazie al lascito Mariani e a fondi regionali, come sempre richiesto dalla Lega, diventerà una cittadella della salute e non solo”.
E sempre nel pomeriggio di Giovedì 10 Gennaio, è stata anche convocata la Commissione Controllo e Garanzia, presieduta dallo stesso Mancini che, tra i punti all’ordine del giorno, prevede proprio la discussione sul futuro del vecchio ospedale tifernate.
Oltre al fondo privato di un importo di 3 milioni di euro, messi a disposizione attraverso il Comune di Città di Castello, un importo altrettanto importante sarà investito attraverso le risorse per la ricostruzione post sisma della Regione, che è proprietaria dell’immobile. Nel progetto di recupero, l’edificio sarà adibito a ‘Città della Salute’.