La “stufetta” dei Vitelli, nel Rinascimento equivalente della sauna moderna, è stata recuperata completamente grazie al Rotary Club di Città di Castello e, da oggi (venerdì 15 giugno), sarà visitabile al pubblico a Palazzo Vitelli alla Cannoniera, semplicemente acquistando un biglietto d’ingresso alla Pinacoteca tifernate.
La stufetta è citata dal Vasari (rifugiatosi a Città di Castello nel 1534 in seguito all’accusa di complotto contro i Medici) nel passo in cui esso si attribuisce l’ideazione del contenuto delle decorazioni di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, e di cui Cristoforo Gherardi, il Doceno, è l’esecutore. Tra le scene meglio conservate, dedicate tutte ai miti delle acque, vi sono Nettuno, Diana e Atteone e Leda e il cigno. Era, come detto, il 1534 e le sale per i bagni caldi, a questo servivano le stufette, erano molto diffuse in ambiente romano, dove rappresentavano non tanto un segno di sfarzo quanto di progressismo. E’ probabile che Angela Rossi di San Secondo Parmense, (moglie di Alessandro Vitelli), sensibile alle mode romane, ne abbia voluta una per la propria dimora nuziale.
Il vicesindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli ha ringraziato il Rotary “perché la Pinacoteca, seconda galleria dell’Umbria per importanza, si consolida un’eccellenza di tutto rispetto, che può rappresentare un attrattore turistico e un presidio culturale per tutta la Regione”. Anche il sindaco Luciano Bacchetta ha infine sottolineato come “la restituzione della stufetta sia un momento di valorizzazione per la Pinacoteca ma anche per la stessa storia di Città di Castello. Resta fondamentale, come in questo caso, la sinergia tra istituzioni pubbliche e private”.
Nel pomeriggio di oggi (venerdì 15 giugno), alle ore 18.30, è previsto il taglio del nastro alla presenza delle autorità e un convegno che illustra le caratteristiche della stufetta, le cui sezioni sono state analizzate e ricostruite dall’architetto Francesco Rosi.