Ennesimo episodio a Pistrino durante il match interno contro il Padule, la squadra di casa punta il dito contro un tesserato avversario "Una persona di 40 anni che insulta un nostro ragazzo per il colore della pelle. E senza nemmeno scusarsi"
Ennesimo episodio di razzismo sui campi dilettantistici dell’Umbria. Stavolta è successo durante il match di ieri (domenica 13 dicembre) tra Pistrino e Padule San Marco, valido per la 15^ giornata del campionato di 1^ categoria).
A denunciare l’accaduto è stata la società di casa, la Polisportiva Artiglio Pistrino, che ha parlato, nonostante la sconfitta interna per 2-1, di “una bella e corretta partita, di quelle giocate a viso aperto e con rispetto reciproco tra le due formazioni“.
“Poi – aggiunge la società – salta fuori il solito fenomeno: un tesserato del Padule in campo. Una persona di 40 anni suonati che ancora probabilmente non ha capito come si sta al mondo. Una persona nel calcio da una vita che si permette di insultare un nostro giocatore per il colore della sua pelle. Qualcuno vorrebbe ancora passare sopra ad episodi del genere ma noi no!”.
Il Pistrino ha tenuto a sottolineare con fermezza che sia i dirigenti che gli altri calciatori del Padule hanno prontamente “preso le distanze dalle parole del proprio tesserato, e per questo gli rendiamo merito“.
“Ci saremmo aspettati a fine gara almeno delle scuse dal tesserato in questione, che per primo dovrebbe essere un esempio per giovani, compagni e squadra che lo manda in campo. Purtroppo niente di tutto ciò. Aldilà dei meriti sportivi e dei risultati conseguiti sul campo da una grande squadra come il Padule, persone come queste non possono stare nel calcio.
La Polisportiva Pistrino ha concluso riservandosi il diritto di “prendere qualsiasi provvedimento possa essere necessario per poter tutelare il nostro giocatore vittima di razzismo e per far sì che ciò non accada mai più”. Durante il match non sono stati presi provvedimenti. Vedremo se il giudice sportivo, domani (14 dicembre), dirà qualcosa in merito.