Un 35enne con precedenti è stato tradito dal profilo genetico ricavato dal suo guanto, perso durante la fuga
Al termine di una lunga indagine, – durata oltre un anno – i carabinieri di Città di Castello hanno deferito in stato di libertà un 35enne per rapina a mano armata.
La rapina in tabaccheria
I fatti risalgono alla tarda serata del 25 ottobre 2019, quando un uomo “mascherato”, a volto completamente coperto e armato di un grosso coltello, entrò in una tabaccheria della zona nord di Città di Castello, minacciando la titolare e facendosi consegnare l’incasso di circa 700 euro, dandosi poi alla fuga.
Il fatto creò forte preoccupazione tra cittadini ed esercenti, anche perché solo qualche giorno dopo – il 30 ottobre -, un’altra rapina a mano armata venne consumata in una sala giochi, per la quale gli stessi carabinieri, a distanza di tempo, denunciarono un 34enne tifernate incensurato.
Il sopralluogo dei carabinieri
Molto importante ai fini dell’individuazione dell’autore della rapina in tabaccheria è stato il sopralluogo eseguito sul posto dai militari che, non potendo contare su eventuali impronte digitali lasciate dal malvivente – durante la rapina munito di passamontagna e guanti -, si era concentrato sulla ricerca di tracce lungo la via presumibilmente utilizzata per la fuga.
Il ritrovamento chiave
L’attento esame del percorso, infatti, ha consentito di rinvenire alcuni capi di abbigliamento indossati dal rapinatore durante il colpo e uno dei guanti, di cui il rapinatore si era disfatto durante la fuga nel tentativo di passare inosservato.
Le analisi sul guanto confermano sospetti
Le indagini sono continuate senza sosta, fino a che gli indizi hanno cominciato a convergere sulla figura di un uomo di nazionalità marocchina (allora 34enne), già noto agli investigatori. Da quel momento sono scattate le indagini tecniche con il supporto della Sezione Biologia del RIS di Roma coordinate dalla Procura di Perugia che, all’esito di accertamenti finalizzati alla comparazione tra il profilo genetico estratto dal guanto e quello del sospettato, hanno confermato i sospetti.
Per il giovane, quindi, attualmente detenuto a seguito di condanna per un’altra rapina commessa a maggio 2020 in una farmacia del centro storico tifernate, la Procura ha chiesto l’emissione del decreto di giudizio immediato.