Categorie: Cronaca Perugia

Rapine in villa a Tuoro e Castiglione del Lago, arrestati dai CC due fratelli autori dei colpi

Sara Minciaroni

Si erano specializzati in rapine. Colpivano, dopo averli osservati per qualche tempo, anziani che vivevano soli e in ville isolate. Al Trasimeno il copione dei due fratelli, arrestati il 13 febbraio perchè ritenuti i responsabili di due rapine, è andato in scena a Tuoro e Castiglione del Lago. Il più grande di 28 anni e il minore di 16 anni sono stati raggiunti da due provvedimenti restrittivi. Ad “incastrarli” un controllo casuale dei militari che li hanno fermati in macchina e hanno poi ricondotto la loro presenza nel territorio ai colpi avvenuti il 28 gennaio e l'11 febbraio.

L'operazione. L' operazione è iniziata il 28 gennaio, condotta dai militari del nucleo operativo radiomobile di Città della Pieve, dalla stazione di Tuoro e con la collaborazione della sezione di polizia giudiziaria presso la procura dei minori.

La prima rapina a Tuoro. Il 28 gennaio 2014, alle 20.00 circa, a Tuoro sul Trasimeno, in località “le Crete”, due sconosciuti, travisati, che parlavano in Italiano ma con forte accento straniero, presumibilmente dell’est Europa, dopo aver forzato la porta d’ingresso, si erano introdotti nell’abitazione di un’anziana signora (classe ’35), vedova. Spintonando, strattonando e minacciando la vittima, si erano fatti consegnare una somma di denaro contante pari a circa 2.500,00 euro e vari gioielli in oro, dopo di che i malfattori, forse disturbati da alcuni rumori provenienti dall’esterno, erano scappati a bordo di un’autovettura, lasciata parcheggiata nei pressi dell’abitazione. La vittima, che è stata anche soccorsa dai paramedici del 118, nel corso della rapina, ha riportato un’abrasione al viso ed una contusione al polso sinistro.

La seconda rapina a Castiglione. Il 12 febbraio 2014, alle 20.00 circa, a Castiglione del Lago, nella località “Binami” della frazione Pozzuolo Umbro, due sconosciuti, travisati, che parlavano in Italiano ma con forte accento straniero dell’est Europa, uno dei quali armato di pistola, dopo aver forzato la porta d’ingresso, si erano introdotti nell’abitazione di un anziano pensionato inglese (classe ’41). Minacciando la vittima con l’arma in pugno, i due si erano fatti consegnare una somma di denaro di circa 85,00 €, due tessere bancomat, una carta di credito e la patente di guida del malcapitato. La vittima, nel corso della rapina, ha riportato un taglio superficiale sulla fronte, dovuto ad un colpo inferto con il calcio della pistola da uno dei due malviventi.

Il controllo. Già all’indomani della rapina di fine gennaio, le indagini si erano indirizzate verso due soggetti di origini rumene, residenti a Foiano della Chiana. I due, alcune ore prima di fare irruzione, sfondando la porta, nella casa dell’anziana vedova, erano stati controllati da un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Città della Pieve mentre transitavano in una strada secondaria tra Lisciano Niccone e Castel Rigone, a non molta distanza dal loro futuro obiettivo. Durante il controllo era emerso che i due stranieri fossero fratelli, uno dei quali gravato da diversi precedenti per furto e ricettazione, mentre l’altro era un minorenne, neppure 17enne.

I sospetti. Dopo il delitto, la vittima faceva le prime dichiarazioni relative all’accaduto, poi confermate la mattina seguente in sede di formalizzazione della denuncia, dalle quali emergeva immediatamente la somiglianza tra la descrizione fisica e dell’abbigliamento (in particolare: un paracollo a strisce verdi e rosso scuro ed una sciarpa scura di due tonalità) che la donna faceva dei due aggressori, con quanto avevano visto i militari che, intorno alle 17.00 di quel giorno, avevano fermato e controllato i due fratelli. Nel mentre gli inquirenti, cioè i militari del Stazione di Tuoro s/T e quelli dell’Aliquota Operativa della Compagnia, approfondivano gli elementi indiziari in loro possesso, per costruire un’ipotesi di colpevolezza intorno ai due stranieri, ad appena 2 settimane dalla prima rapina, veniva commesso il secondo delitto.

Il particolare che viene riconosciuto. Un particolare dell'abbigliamento descritto dall'anziana vittima coincide con il ricordo che i militari hanno dei due fermati. Un paracollo a righe rosse e verdi. Stessa modalità stesso orario, in due, mascherati, sono troppi gli elementi che sembrano collegare i due episodi, ma i militari vogliono raccogliere ancora più elementi, e come se non bastasse la macchina sulla quale i due erano stati fermati viene ritrovata abbandonata a poche centinaia di metri dal casale della seconda rapina. Le vittime prescelte sono due anziani, “categoria – come spiegato dal comandante della compagnia di Città della Pieve Marcello Sardu – troppo spesso scelta perchè considerata facile preda”

Il magistrato titolare delle indagini, Giuseppe Petrazzini, visto che uno degli indagati risulta essere minorenne chiede l'intervento del tribunale dei minori. Il pomeriggio del 12 febbraio i carabinieri della compagnia di Cortona arrestano il maggiore dei due per un “colpo” avvenuto nella provincia di Arezzo. La procura dei minori invece rileva una maggiore urgenza: il minore libero poteva essere in grado di recuperare la “famosa” pistola usata nella seconda rapina. E questo fa precipitare le indagini con la preoccupazione che un minorenne possa avere in sua disponibilità, un'arma. Viene così chiesta un'ordinanza restrittiva per il 17enne, che viene arrestato a Trequanda (provincia di Siena), e viene portato all'istituto per minori di Firenze. Il fratello maggiore, C. Nicolae Mihai di 28 anni, viene colpito in carcere da una nuova ordinanza restrittiva specifica per le due rapine. “Da una parte mi fa piacere che gli abitanti del Trasimeno sappiano che lavoriamo con attenzione – conclude Sardu – ma dall'altra colgo l'occasione per un appello agli anziani che vivendo in case isolate corrono rischi di questo tipo. L'invito è quello a tutelarsi con infissi e serrature che non vadano giù con una semplice spallata”.

L'epilogo. Intorno alle 17.30 del 15 febbraio, ad appena quattro giorni dalla seconda rapina, i militari della Stazione di Tuoro s/T. si recano a Trequanda e, con la collaborazione dei Carabinieri del posto danno esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa quello stesso giorno dal Tribunale dei minori di Perugia ed arrestano il minore dei due fratelli, che si trovava presso una casa famiglia della località senese. Il ragazzo viene, quindi, associato presso l’istituto penitenziario minorile di Firenze. Nella mattinata del 1° marzo, sono, invece, i militari dell’Aliquota Operativa di Città della Pieve che si recano presso la casa circondariale di Arezzo per dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Perugia nei confronti di C. Nicolae Mihai, nato in Romania, classe 1985. Tanto il 30enne, quanto il proprio fratello minorenne sono accusati di rapina pluriaggravata e di aver illegalmente portato una pistola in luogo pubblico, in concorso tra loro. L’uomo, chiaramente, è rimasto nel carcere di Arezzo, dove già era ristretto.