L’obiettivo era una filiale della Carifano ma ad attenderli hanno trovato una trentina di carabinieri che li hanno tratti in arresto. E’ finita così dietro le sbarre del carcere di Villa Fastiggi la criminale azione di due uomini di Foligno già noti alle forze dell’ordine. Si tratta del 50enne W.G. e di C.S., 47 anni, già noti alle forze dell’ordine (sono usciti dal carcere appena 11 mesi fa). A fermarli sono stati i militari di Fano, Riccione e del Reparto operativo di Pesaro che da tempo seguivano le loro mosse. Ma andiamo con ordine
Il blitz – l’operazione dei carabinieri è scattata alle 17 di ieri presso la filiale della Carifano di via Einaudi, nella zona industriale della cittadina marchigiana. La notte precedente i due malviventi avevano infatti praticato un foro sotto il nottolino della porta di ingresso della banca, foro che era stato poi occultato in attesa di entrare in azione al momento giusto. La stessa ‘manovra’ era stata fatta anche ai danni del portone di ingresso di una filiale della Banca della Marche, forse per decidere solo all’ultimo momento l’obiettivo più tranquillo da assaltare. La tecnica, per questi due ‘specialisti’ della serratura, era ormai consolidata. Poco prima delle 17 il blitz, quando WG e CS hanno deciso di entrare nella agenzia della Carifano, certi di trovare aperta la cassaforte. La zona era presidiata dai carabinieri – quelli di Fano erano coordinati dal capitano Giovanni Petese – che in men che non si dica hanno fermato e ammanettato i due.
Il pizzino – gli investigatori hanno rinvenuto anche una lista di 15 obiettivi che i due Jocker avevano studiato per futuri colpi (in alcuni casi avevano già praticato il ‘solito’ foro alla porta di ingresso): si tratta di banche e uffici postali, quasi tutti posizionati nei pressi dei caselli autostradali della A14, così da avere una più veloce via di fuga.
L’interrogatorio – già nella serata di ieri i due uomini sono stati sentiti dal sostituto procuratore che coordina le indagini, il dottor Di Patria. Gli arrestati, a quanto trapela, avrebbero ammesso di aver compiuto altri colpi in Emilia Romagna e Umbria. Anche in appartamenti e ville dove si presentavano come promotori di aziende di servizi per proporre agevolazioni ai proprietari: un mteodo per ‘studiare’ le case dove tornare per fare razzia.
Il kit del rapinatore – impressionante il materiale sequestrato dalla Benemerita ai due folignati: spadini, grimaldelli, un trapano di elevata potenza e precisione, circa mille chiavi alterate, le calzamaglie indossate al momento della rapina, due armi (un coltello e una pistola), e le due autovetture (una utilizzata per l’apostamento e lo studio della banca, l’altra che sarebbe stata utilizzata perla fuga). Ma non è tutto. In dotazione avevano anche un potente cannocchiale con il quale controllare la zona e, più in particolare, le porte blindate che erano state forzate.
