Categorie: Cronaca Spoleto

Rapina in villa, presi i malviventi ‘abitudinari’ / Legarono e imbavagliarono un’anziana

Fitto incrocio di dati e massima collaborazione durante le indagini: così Carabinieri e Polizia hanno chiuso il cerchio sulla banda che lo scorso 15 aprile aveva assaltato la villa di Luigi Del Papa a Campello sul Clitunno. Due uomini sono già in carcere mentre un terzo, comunque identificato con certezza, risulta ancora latitante. I tre erano entrati con la forza in casa minacciando la moglie dell’imprenditore con un grosso coltello. Dopo averla immobilizzata e imbavagliata con del nastro adesivo si erano concentrati sulla cassaforte, che avevano provato a smurare con una mazza da carpentiere ritrovata dai Carabinieri nelle vicinanze dell’abitazione. Prima di lasciare la villa, inoltre, rinchiusero la poveretta nel bagno ancora legata e imbavagliata, impedendole così di chiamare aiuto. Le indagini erano partite grazie alla segnalazione del marito della donna, in quei giorni all’estero, che, preoccupato del fatto che la moglie non rispondesse al telefono, aveva allertato il luogotenente Sergio Olivieri, comandante della locale Stazione.

Giovani e con precedenti – Determinante, per l’esito positivo delle indagini, il minuzioso controllo del territorio operato dalla Forze dell’Ordine. C’erano tutti nell’ufficio del sostituto procuratore Gennaro Iannarone per la conferenza stampa odierna: Il comandante della Compagnia di Spoleto Fabio Rufino, quello del Norm Giulia Maggi, il già citato luogotenente Olivieri, il vicequestore aggiunto del Commissariato di Spoleto Claudio Giugliano e il capo della Squadra Mobile di Perugia Marco Chiacchiera. Suddividendosi i compiti sono riusciti in meno di tre mesi ad acciuffare due componenti della banda, entrambi albanesi residenti in Piemonte e già noti alle forze dell’ordine, di 25 e 32 anni. Proseguono le ricerche del terzo uomo, che però nel frattempo potrebbe aver fatto ritorno in patria.

Criminali ‘abitudinari’ – Diversi gli elementi che hanno condotto gli inquirenti sulle tracce dei rapinatori. A partire dalla BMW station wagon parcheggiata poco distante dal luogo della rapina che, complice anche un seggiolino per bebè posto sul sedile posteriore, non avrebbe destato alcun sospetto se a poche ore di distanza non fosse stata segnalata dai Carabinieri di Foligno con a bordo dei giovani di nazionalità albanese. Poi ci sono il nastro adesivo e la mazza. La Polizia è riuscita a risalire al negozio in cui erano stati comperati ed individuato l’esatto momento dell’acquisto grazie alle videocamere di sorveglianza dell’esercizio. Si tratta di un negozio di Spoleto, così come spoletino è l’albergo in cui i malviventi avevano trascorso la notte precedente a quella della rapina. Lo stesso che li aveva ospitati a dicembre, quando commisero il primo furto nella villa rubando, tra le altre cose, la pistola regolarmente detenuta da Del Papa.

Pista piemontese – Arma che venne ritrovata dai Carabinieri di Asti – dove risiedono i componenti della banda – in possesso di due cittadini albanesi arrestati il due maggio scorso dopo aver tentato la fuga perché sospettati di trasportare droga. Fondamentale quindi, per ricostruire i movimenti dei sospettati, l’asse investigativo Asti-Spoleto-Campello che ha permesso di raccogliere, in momenti diversi, un enorme complesso di dati da analizzare ed incrociare. Il resto lo ha fatto la perfetta sinergia con cui hanno cooperato Carabinieri e Polizia, sottolineata a più riprese in conferenza stampa dal sostituto procuratore Iannarone e dal dottor Chiacchiera. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso il 24 giugno scorso dal Gip di Spoleto Daniela Caramico D’Auria ma i malviventi, accusati di rapina e sequestro di persona, sono stati associati al carcere di Asti.

Riproduzione riservata ©