Sara M.
Aggiornamenti ore 14.50 – La storia– Sono le 4 del mattino quando un imprenditore aretino torna a casa in auto nella sua villetta a Città di Castello. Con lui ci sono la compagna e il figlio. È al loro arrivo che vengono bloccati in giardino da 4 individui a volto coperto: uno di loro ha una pistola e gli altri tre un coltello.
Costringono l'imprenditore a farli entrare in casa, dove si trovano gli altri familiari. Dopo averli legati tutti, i ladri si fanno consegnare 4 mila euro in contanti, oltre ai gioielli e ad un computer portatile. Chiedono anche della cassaforte, ma in casa non c'è. I malviventi non si convincono, non si accontentano e picchiano soprattutto l'imprenditore. La speranza ormai flebile di sfuggire alla violenza si tramuta peró in realtà: i malviventi non si accorgono infatti che al piano sottostante c'è la figlia dell'imprenditore, la quale sentendo le urla avvisa i carabinieri. Dal comando di Città di Castello partono due pattuglie, mentre i ladri lasciano la casa convinti di aver concluso con un esito per loro positivo la rapina. Si allontano a bordo del suv rubato alla vittima. Il loro scopo è infatti raggiungere un'auto “pulita” che hanno lasciato a qualche centinaio di metri dall'abitazione in una strada secondaria. Mentre scendono per andare a prendere la macchina incontrano la prima pattuglia dei carabinieri. Con il suv la speronano: solo per un miracolo i militari non finiscono in un burrone, grazie ad alcuni alberi. I malviventi continuano la folle corsa quando ad una curva perdono il controllo del mezzo che si ribalta. In quel momento arriva la seconda auto dei carabinieri: uno dei rapinatori riesce a liberarsi dall'abitacolo e punta la pistola verso i militari, i quali a loro volta esplodono un colpo che ferisce il malvivente lievemente ad una spalla (l'uomo verrà poi ricoverato, medicato e subito dimesso). In quello stesso momento i militari acciuffano un altro ladro. Tutti gli altri riescono a fuggire, dileguandosi a piedi nelle campagne. Da quel momento è caccia all'uomo: arrivano i rinforzi con elicottero e squadra cinofila, insieme ad altre forze dell'ordine. Nel frattempo iniziano anche le indagini di ufficio, perché due dei ladri sono già nelle mani della giustizia e collaborano all'identificazione degli altri due fuggitivi.
La svolta – È intorno a mezzogiorno che alcuni cittadini di una località isolata, ma sempre vicino a Città di Castello, segnalano la presenza sospetta di due individui feriti e sanguinanti, in mezzo ai rovi della boscaglia. Una pattuglia della polizia riesce a intercettarli e a bloccarli quasi in territorio toscano, alle porte del comune di Anghiari: vengono così catturati, identificati e arrestati.
La conclusione – Tirando le somme, gli autori della rapina sono 4 cittadini albanesi, residenti nel territorio di Arezzo. La scelta della vittima da rapinare sembra sia stata maturata a seguito del lavoro dell'imprenditore, proprietario di un locale notturno proprio ad Arezzo: pare che i ladri infatti controllassero l'uomo durante l'attività.
I malviventi sono adesso in questura in attesa della decisione del Dottor Abbritti, l'autorità giudiziaria di turno, in attesa del trasferimento presso il carcere di Capanne.
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aggionamento ore 13.50 – Si trovano in questo momento in Questura a Città di Castello due albanesi fortementi sospettati di essere implicati nella rapina di questa notte. Le indagini sono ancora in corso.
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Sono entrati in quattro a mano armata nel cuore della notte ed hanno sequestrato la moglie ed i tre figli di un uomo di Città di Castello proprietario di un locale ad Arezzo. Quando l’ imprenditore intorno alle 4 del mattino è rientrato nella villetta in località Galliano i malviventi lo hanno colpito al volto. La rapina- Si sono fatti consegnare gioielli, valori e l’incasso della serata minacciando con un coltello puntato alla gola uno dei figli dell’uomo. Gli altri legati venivano tenuti sotto controllo da uno dei quattro malviventi
La telefonata al 112- E’ stata una delle figlie dell’uomo, con non poca freddezza e non vista dai malviventi a telefonare ai carabinieri chiedendo aiuto, mentre i suoi familiari erano tenuti sotto scacco dai rapinatori. Questo ha permesso agli uomini del comandante Alfredo Cangiano di intervenire in pochissimi minuti. La fuga- Un vero e proprio inseguimento, quello che in pochi minuti si è verificato nelle campagne di Città di Castello. Il suv dei rapinatori tallonato dai militari durante la folle corsa ha speronato l’auto delle forze dell’ordine finendo poi fuori strada. I carabinieri hanno anche esploso dei colpi di pistola ferendo ad un braccio uno dei malviventi.
L’arresto- Bloccato il fuoristrada della banda, i militari sono riusciti a mettere le manette ai polsi di due dei quattro componenti la banda. Uno di loro, rimasto ferito nel corso dell’ inseguimento e della sparatoria, ha infine fornito la proprie generalità E’ ancora caccia all’uomo- Ricerche tutt’ora in corso nelle campagne, è caccia aperta a i due complici fuggiti a piedi. Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita alla famiglia