Terni

Ragazza morta a 18 anni dopo ‘buco’ di eroina | Indagini a tutto campo

La morte dopo essersi iniettata eroina, il ‘buco letale’ proprio il giorno del suo diciottesimo compleanno; questo il tragico destino di Maria Chiara Previtali, trovata priva di vita all’interno dell’abitazione del fidanzato la mattina il 10 ottobre in via delle Rimembranze, Amelia.

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Terni, sono affidate ai Carabinieri che stanno cercando di ricostruire le ultime ore della ragazza, trascorse tra i festeggiamenti con amici e poi quello che doveva essere un ‘regalo’, risultato poi fatale.

Eroina acquistata a Roma

Secondo una prima parziale ricostruzione dei fatti sembra infatti che i due fidanzati abbiano acquistato la dose di eroina a Roma per poi tornare a Terni e consumare l’iniezione di droga che non ha lasciato scampo a Maria Chiara.

Il Procuratore Capo Alberto Liguori

Nel pomeriggio di oggi il Procuratore Capo, Alberto Liguori, ha convocato una conferenza stampa nel comando provinciale dei Carabinieri di Terni di via Radice per informare la stampa sullo stato delle indagini e per porre alcune questioni di fondamentale importanza.

“Pressione mediatica”

“Stiamo indagando anche fuori regione – ha spiegato il Procuratore Capo – per ricostruire in modo certosino tutti i dettagli della vicenda. Dopo la morte di Flavio e Gianluca, questo territorio è stato toccato da un nuovo dramma – ha sottolineato Liguori – ma dobbiamo mantenere le due vicende separate. Voglio esprimere solidarietà alla famiglia della vittima, ma dobbiamo indagare in modo ragionato e non istintivo, anche se intorno alla vicenda c’è molta pressione mediatica”.

“Rispetto dei diritti degli indagati

“Al momento – ha aggiunto Liguori – abbiamo indizi, ma non ancora un chiaro esaustivo e completo dei fatti. Dobbiamo capire nei dettagli come, dove e quando, per mettere insieme gli elementi chiave di gravità, precisione e concordanza delle prove in nostro possesso. Indagheremo in modo freddo, nell’assoluta rispetto delle garanzie nei confronti delle persone indagate”.