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Sospetto Radon Tribunale Perugia, arrivano rilevamenti Arpa

Un giudice che non vuole più celebrare udienza nei locali del seminterrato e una serie di malattie che ha colpito alcuni dipendenti. E’ la questione radon, che preoccupa chi ogni giorno frequenta le aule del tribunale penale di Perugia. La correlazione è tutta da dimostrare e al momento non c’è nulla di certo. Le risposte ora si attendono dai rilevamenti dell’Arpa che nelle scorse ore ha istallato, su richiesta del Tribunale (come confermato da Arpa) dei radielli di rilevamento, sensori appunto per la misurazione del radon. 

Per quasi cento anni questo edificio ha ospitato l’officina elettrica cittadina e dal 2007 è la sede della sezione panale di perugia, il timore è quello che del passato dell’edificio sia rimasto qualcosa di altamente nocivo. I due piani inferiori della palazzina di via XIV Settembre sono quelli che ospitavano gli accumulatori della vecchia centrale e proprio per la difficoltà di ricambio dell’aria sono sotto la lente per il rischio radon.

L’esistenza di gas radon nel sottosuolo è un fenomeno del tutto naturale ma, può rappresentare un rischio per la salute, in particolare quando questo gas si concentra negli edifici, creando un pesante inquinamento indoor. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) decreta il radon come seconda causa di tumore al polmone, dopo il fumo di sigaretta; la normativa italiana fissa a 200 Bq per metro cubo la soglia di tolleranza per gli edifici di nuova costruzione e a 400 Bq/mc nelle ristrutturazioni (l’Unione Europea fissa il limite a 300 Bq/mc).