“Mentre a Foligno si parla di varchi elettronici, all’Agorà si parla di ingrandire gli spazi, portando la superficie commerciale da 2.500 a 5.000 mq. Dobbiamo quindi ben capire se queste limitazioni all’accesso al centro siano per tutelarlo, o nuovamente ad incentivare gli acquisti fuori dalle mura della città”.
A sollevare la questione è Francesca Cascelli, presidente di Innamorati de Centro.
“Vogliamo sottolineare come in un momento storico così delicato, mettere ulteriori ostacoli all’accesso non è certo la chiave giusta per rivitalizzare il centro cittadino. Vada per la chiusura dalle 19 che aiuta sicuramente certe tipologie di attività, soprattutto d’estate – sottolinea – ma non dimentichiamoci di quanti lavorano dalle nove di mattina alle venti della sera entro le mura cittadine. Noi commercianti – incalza la Cascelli – siamo la categoria che più di ogni altra vive la città, passandoci tutta la giornata e a volte anche la domenica ed i festivi”.
Le piccole attività del centro – spiega in un comunicato stampa – oltre a produrre reddito, reinvestono nella città organizzando eventi, illuminando le vie, pulendo e cercando in tutti i modi di rendere più bello e sicuro il luogo il cuore di Foligno. Non è poi da sottovalutare il fatto che molte attività della grande distribuzione, a Foligno non aprono neppure il conto corrente, ne tantomeno reinvestono nella città”.
“Vorremo capire a chi andà la gestione delle strisce blu, e quali saranno i paletti e le richieste che avanzerà il Comune in sede di appalto, oltre a fissare orari certi sulla chiusura e la riapertura del centro. In una città così piccola – chiede Innamorati del Centro – esiste davvero la necessità di mettere varchi elettronici, o sarebbe meglio spendere questi soldi per sicurezza, segnaletica chiara per i parcheggi e display di benvenuto con riferimenti turistici”?