Scontro nel Ternano sulla caccia, l’Atc 3 risponde – attraverso una nota diramata dal presidente Leonardo Fontanella – alle accuse della Libera Caccia provinciale e consigliere in quota nella stessa del Ternano-Orvietano, Massimo Novelli.
Fontanella smentisce ipotesi di aumenti nell’Atc 3. E ricorda che la Regione con il nuovo regolamento per la caccia di selezione agli ungulati, compreso il cinghiale, pubblicato il 7/04/2021 entrato in vigore il 22/04/2021, ha stabilito, per la prima volta visto che in precedenza non era prevista, che il cacciatore abilitato per accedere al prelievo debba pagare una quota di partecipazione alla gestione commisurata ai capi da prelevare. Sempre la Regione nello stesso regolamento prevedeva la predisposizione di un disciplinare per questo tipo di caccia per l’applicazione del regolamento stesso. Tale Disciplinare è stato approvato dalla Regione con DD 4953 del 24/05/2021. In tale disciplinare è prevista l’assegnazione dei capi di cinghiale da prelevare previo pagamento di una quota pari a euro 50,00 fino a 4 capi assegnati ed euro 20,00 per ogni capo successivo alla prima assegnazione. Per quanto riguarda i cervidi la quota stabilita dal Disciplinare approvato dalla Regione è pari ad euro 20,00 fino ad un massimo di euro 100,00, massimo n. 5 capi assegnabili.
“Il Comitato di gestione dell’Atc 3 ha deliberato, nel rispetto di quanto stabilito sopra – prosegue il presidente Fontanella – una quota di accesso al prelievo di euro 20,00 a capo per i cervidi, lasciando invariata la quota di euro 50,00 per 4 capi di cinghiale”.
Partecipazione al Tavolo tecnico di rappresentanze “politiche”
La Regione ha partecipato le problematiche attinenti con i rappresentanti delle Associazioni di categoria, Venatorie, Agricole ed Ambientaliste. Da questo Tavolo “politico” è scaturita l’indicazione di instaurare un Tavolo Tecnico per la definizione dettagliata del funzionamento di questa disciplina di caccia di selezione. Dal Tavolo Tecnico al quale ovviamente hanno partecipato i Tecnici Faunistici degli ATC 1 e 3, in più una rappresentanza della apposita Commissione dell’ATC 2, è scaturito il Disciplinare che poi la Regione ha approvato.
Quanto al ritardo nell’avvio della selezione alla caccia al cinghiale, l’Atc 3 si appella alle incombenze burocratiche a gli Ambiti territoriali di caccia sono chiamati dal nuovo regolamento regionale, entrato in vigore solo il 22 aprile, con un disciplinare degli ungulati approvato il 24 maggio dalla stessa Regione e il calendario venatorio per la selezione approvato il 7 giugno, una settimana prima dell’avvio.
Con il risultato che la caccia di selezione domenica è partita solo nell’Atc 2. Con l’Atc 1 che aveva presentato venerdì scorso il piano di abbattimento, poi approvato dalla Regione il 15 giugno.
L’Atc 3 ha attivato la caccia selezione cervidi per l’apertura del 13 giugno. Terminate le incombenze richieste dalla Regione, Fontanella annuncia che si pensa di poter avviare la caccia di selezione al cinghiale per il 1° luglio.
“Vista l’urgenza di contenere il numero di cinghiali in modo da contenere i danni all’agricoltura – lamenta il presidente dell’Atc 3 – sarebbe stato opportuno emanare meno norme burocratiche e molto prima delle date suddette”.
Il presidente Fontanelle a nome dell’Atc 3 replica a chi, come la Libera Caccia provinciale del Ternano e il consigliere regionale Valerio Mancini, ne chiedono l’azzeramento del vertice, come per l’Atc 1: “Se la maggioranza politica che governa la Regione ritiene che ci siano le motivazioni valide per cambiare i ‘vertici’ (il Comitato?) del nostro Atc proceda pure, noi siamo qui a fare del nostro meglio ad amministrare l’Ente nell’interesse e nel rispetto delle funzioni Istituzionali assegnate e nel rispetto ed in attuazione delle normative nazionali e regionali che lo regolano. Possiamo affermare senza ombra di dubbio – prosegue la nota – che i designati e nominati dalla Regione assolvono con lo stesso impegno i compiti a loro affidati. La mia e la nostra azione quotidiana di ‘amministratori’ – conclude il presidente Fontanella – deve essere sempre e soltanto finalizzata a dare le risposte più soddisfacenti possibili a tutti coloro che sono i beneficiari del nostro operato e non certo quello di fare l’interesse o favore di chicchessia”.