Sono 1.894 le domande presentate dagli umbri per il pensionamento con “quota 100”, il sistema attivato da gennaio di quest’anno dal Governo (con il dl 4/2019) che consente di andare in pensione per chi ha 62 anni di età e 38 anni di contributi, in aggiunta ai canali di pensionamento tradizionali previsti dalla Legge Fornero (cioè pensione anticipata e pensione di vecchiaia).
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inps, le domande presentata dagli umbri sono 1.464 dalla provincia di Perugia e 430 dalla provincia di Terni.
La misura, ricordiamo, ha carattere sperimentale: vale per chi matura i suddetti requisiti di 62 anni e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2021. Chi ha raggiunto i requisiti entro il 31.12.2021 acquisisce il diritto a pensionarsi anche successivamente al 31.12.2021 cristallizzando, cioè, il diritto a pensione.
Il requisito anagrafico di 62 anni non viene adeguato alla speranza di vita che scatterà il 1° gennaio 2021. Non è prevista alcuna penalità sulle regole di calcolo dell’assegno. Pertanto chi ha 18 anni di contributi al 1995 continuerà a vedersi l’assegno calcolato con il sistema retributivo sino al 2011.
E’ stato ripristinato il divieto di cumulo tra reddito da lavoro e pensione sino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni) per rafforzare l’ingresso nel mercato di lavoro dei giovani (qui i dettagli). E’ ammesso solo il cumulo con redditi di lavoro autonomo di natura occasionale entro un massimo annuo di 5mila euro lordi.