“L’entusiasmo e il favore con cui ogni anno è accolta la nuova edizione della Quintana hanno un notevole significato non solo, com’è naturale, sul piano del marketing turistico, ma anche su quello della riproposizione dell’evento nella sua complessa simbologia storico-culturale. Il saper guardare, da parte degli organizzatori, in entrambe le direzioni nello stesso momento costituisce la più solida garanzia della tenuta e dello sviluppo della festa in uno con la crescita complessiva della città di Foligno”. L’affermazione è del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi.
“Nata, nel 1613, come “belli simulacrum” – aggiunge il presidente – oggi essa, pur rimanendo ancorata alla sua origine storica più propria e documentata di guerra mimata, simulata, forse anche esorcizzata, può anche figurare come “simulacri bellum”, cioè – in un’epoca che crede di avere esorcizzato il fantasma della guerra pur essendo ancora fortemente segnata dal riemergere dei conflitti armati – come battaglia vera e propria che il simulacro, l’effigie, chiunque vesta i panni della festa, combatte durante la tenzone e nei numerosi altri episodi di sfida fra i rioni che costellano il programma. Poiché il “bellum” è divenuto sempre più, grazie alla formula della Quintana, tenzone autentica, sfida di abilità costruite con grande sapienza tecnica in un chiaro contesto di pace, si può accettare ormai che esso non sia più l’oggetto della festa, ma il suo vero e proprio soggetto, che impegna i contendenti in uno sforzo costante di crescita verso l’affermazione di quel concetto di guerra enormemente redento dalla sua violenza di base e restituito alla purezza di una sfida che tanto somiglia, in fin dei conti, alla pace stessa, all’idea più pura che possiamo farcene”. “La profonda maturità della Quintana e dei suoi protagonisti – conclude il presidente – è e sarà elemento vincente per la società umbra proprio perché manifestazione di un impegno per la pace vissuto con grande senso di gioia e di libertà, di divertimento e di fantasia entro le regole ereditate dal “bellum” e consegnate per sempre al progetto culturale della città di Foligno e dell’Umbria intera.