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Quintana patrimonio mondiale. Piermarini “ha le carte in regola per entrare tra i patrimoni immateriali Unesco”

Presentate carte e documenti alla commissione dell’Unesco, non resta che attendere il verdetto. “L’esperienza è stata fantastica perché ogni verifica scientifica effettuata ha confermato che la Quintana ha tutte le carte in regola per presentarsi, sul piano internazionale, senza timori reverenziali nei confronti di qualsiasi altra manifestazione di livello mondiale”. E’ raggiante l’architetto Luciano Piermarini, vice presidente del Comitato Scientifico dell’Ente, quando annuncia la consegna della domanda per l’iscrizione della Quintana al patrimonio immateriale dell’Unesco. “La domanda è stata consegnata il 14 marzo scorso – spiega – e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali dopo un’attenta istruttoria, che da quanto ci risulta si è conclusa con esito positivo, ha inviato alla sede Unesco di Parigi tutta la documentazione da sottoporre alla commissione preposta alla selezione internazionale”. Un grande lavoro, dunque, che si è momentaneamente concluso e che ha impegnato a fondo il gruppo di lavoro costituito per l’occasione. “Per affrontare al meglio tutte le difficoltà imposte dal disciplinare Unesco – aggiunge ancora l’architetto Piermarini – abbiamo costituito un gruppo di lavoro pluridisciplinare strutturato sul Comitato Scientifico ed integrato da esperti delle varie discipline che sono alla base della legittimità della presentazione della domanda”. Un gruppo di lavoro che ha lavorato come cerniera per una serie di interventi più allargati che hanno coinvolto tutto il Popolo della Quintana a partire dai consigli rionali, passando per i Priori, i Magistrati fino al Consiglio comunale di Foligno ed ai referenti ministeriali. Si è realizzato uno sforzo collettivo per raccogliere tutte le istanze e le informazioni esterne che sono poi confluite nella segreteria dell’Ente. “Voglio sottolineare le difficoltà che abbiamo incontrato – prosegue Luciano Piermarini – enucleando tre punti fondamentali. Il primo è l’inserimento della Quintana nelle liste nazionali e questo significa essere riconosciuti ufficialmente nel panorama culturale dello Stato. Poi, abbiamo dovuto dare alla Quintana una lettura scientifico-antropologica, un aspetto quasi per niente esplorato in questi anni e, infine, il terzo punto, pregiudiziale ai fini dell’iscrizione alle liste, il grado di identificazione della comunità nella Quintana che abbiamo dovuto certificare raccogliendo in poco tempo un’enorme quantità di documentazione ufficiale”. Il lavoro del Comitato Scientifico però non si esaurisce anzi deve essere perfezionato per rispondere ad eventuali richieste di approfondimento da parte dell’Unesco. “Dovremo mantenere tutti i contatti nazionali ed internazionali – conclude il vice presidente del Comitato Scientifico – che possono tenere alto l’interesse della Quintana quale elemento rappresentativo di alto profilo della cultura italiana nel mondo”.