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Quintana, ecco il programma di Metelli

Dopo quattro lunghi mandati alla guida dell’ente Giostra della Quintana, nel corso dei quali la manifestazione e gli eventi collaterali sono stati radicalmente modificati, ora paradossalmente, Domenico Metelli è pronto a lanciare una sorta di ‘controriforma quintanara’.

Il programma elettorale con il quale dovrà cercare di convincere i cinque rioni ancora ostili alla sua ricandidatura, è un mix di innovazione e ritorni al passato, di rilancio e di ridimensionamento.

Fatto sta che ad oggi, a 48 ore dall’appuntamento elettorale, i rioni Ammanniti, La Mora, Pugilli, Giotti e Morlupo restano sulle proprie posizioni e sarà un problema anche raggiungere il quorum necessario di almeno 76 partecipanti al voto, ovvvero la metà più uno degli aventi diritto.

Tornando al programma: non si parla della tratta né tantomeno si fa menzione della scuderia comune, ma c’è da credere che gli spinosi argomenti finiranno comunque a Palazzo Candiotti nel corso del prossimo mandato. Ora la priorità da superare è lo scoglio delle elezioni, le altre insedie – semmai sarà – verranno trattate lungo il cammino.

La prima novità della ‘controriforma’ riguarderà la Cena Grande. “Tornerà ad essere un evento popolare, in cui rionali e cittadini dovranno essere protagonisti – annuncia Metelli – con prezzi simbolici, senza maxi tavolate e tantomeno show, canzoni e spettacoli. Sarà piuttosto l’occasione per presentare alla città i palii di Giostra”.

Nel mirino anche il Gareggiare dei Convivi, per il quale si profila uno stravolgimento totale. “La proposta è quella di allestire grandi banchetti barocchi nella location unica della corte di Palazzo Trinci, aperti sino a trecento partecipanti. Uno da fare a giugno ed uno a settembre, dando come tema l’amore e il potere – anticipa il presidente – ai quali dovranno collaborare insieme cinque rioni”.

Per restare in tema gastronomico, si pensa anche a ridurre i giorni di apertura delle taverne ma è in elaborazione un piano per poterle metterle a frutto anche durante il resto dell’anno, magari a sostegno di eventi, sul modello de I Primi d’Italia. I ricavi saranno redistribuiti equamente tra le dieci contrade.

Fiera dei Soprastanti: stop all’ammucchiata mangereccia nel piazzale di Palazzo Candiotti. Nel programma metelliano sono previsti cinque punti ristoro gestiti da due rioni a coppia, a fine giornata gli incassi finiranno in un fondo unico e, sottratte le spese, i guadagni saranno divisi in parti uguali. Una sorta di perequazione come quella a volte applicata dallo Stato per tutelare regioni più piccole e svantaggiate.

Il Campo de li Giochi verrà utilizzato anche per le prove, sarà quindi a completa disposizione delle scuderie rionali con l’obiettivo di dismettere via via quello in miniatura dell’aeroporto.

Per l’esperto tecnico Marco Cardinali, non ricandidato nella squadra Metelli, è previsto comunque un ruolo operativo. Così come sarà potenziata la commissione artistica, affiancando a Stefano Trabalza, due vicepresidenti con specifiche deleghe.

Da rivedere una volta per tutti anche il rapporto con il Festival Segni Barocchi e l’amministrazione comunale, cercando sinergie che portino al tanto invocato salto di qualità e d’immagine. Potrebbe spuntare anche una delega ad hoc per la Quintanella, nell’ottica di un investimento sulle nuove generazioni.

Metelli ha in mente una sorta di ‘spending review in salsa quintanara’ investendo parte dei risparmi che saranno realizzati, nella promozione a grandi livell della manifestazione, puntando in particolar modo sulle grandi città e le principali mete turistiche.

Sarà sufficiente per convincere almeno 76 aventi diritto a scrivere il nome Metelli sulla scheda per l’elezione del presidente dell’ente Giostra della Quintana?