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QUINTANA E SCUOLA, INCURIOSIRE PER CREARE PASSIONE

Gli alunni della scuole elementari del comprensorio folignate faranno tappa nelle sedi rionali. Un primo appunatmento si è tenuto lo scorso 11 marzo, dal 2 aprile ancora visite nelle taverne e alle scuderie. Forte di un'esperienza che ormai si attesta su sei anni di attività, prosegue con entusiasmo il progetto voluto dall'Ente Giostra che coniuga Quintana e scuola: lo scopo è quello di far conoscere da vicino la storia, la tradizione, le attività e le innovazioni della macchina quintanara ai ragazzi. Un progetto curato come sempre dal magistrato Lucio Cacace e reso possibile dalla disponibilità di dirigenti scolastici e professori che inseriscono la materia nell'offerta formativa dei propri istituti. Un'opportunità ulteriore per aprire le aule alla realtà cittadina e alla vita sociale in cui la scuola si cala.

È tutto è pronto per la festosa incursione di centinaia di ragazzi delle scuole elementari e medie del territorio nelle sedi, nelle taverne e nelle scuderie dei Rioni della Giostra della Quintana di Foligno, di fatto la parte più viva del progetto “La Quintana a Scuola”. Gruppi di studenti parteciperanno ad una serie di visite guidate nelle strutture rionali, avranno così modo di conoscere da vicino questo affascinante spaccato della manifestazione e del mondo che le ruota intorno e potranno vivere direttamente tutte le fasi di preparazione del cavallo di Giostra. “L'esperienza di questi ultimi anni ci spinge ovviamente a proseguire su questa strada che riteniamo vincente per ‘tentare' futuri nuovi contradaioli – ha sottolineato il presidente dell'Ente Giostra della Quintana, Domenico Metelli – e del resto le altre iniziative mirate che abbiamo promosso la scorsa estate ed anche alla vigilia di Natale a palazzo Trinci, sono il risultato più tangibile. Gli incontri con gli studenti che stiamo avendo nelle scuole sono sicuramente edificanti e quindi riteniamo che questi nuovi contatti con i ragazzi siano assolutamente da mettere a frutto per inserire nuove leve nella nostra macchina organizzativa”.

Le visite nelle taverne hanno già avuto un prologo, lo scorso 11 marzo, con settanta bambini delle classi 2.a e 5.a delle sezioni A e B della scuola elementare di via Piermarini ospiti di Cassero e Contrastanga. Il prossimo 2 aprile le scuole elementari “Galilei”, di via Fiume Trebbia e di Borroni faranno tappa allo Spada e al Croce Bianca (in tutto 113 bambini). Quindi il 3 aprile sarà la volta di 140 alunni delle scuole elementari di via Piermarini, via Fiume Trebbia e Sportella Marini al Croce Bianca e Giotti. Il 4 aprile toccherà ad altri 61 bambini delle scuole di via Piermarini e via Fiume Trebbia al rione Croce Bianca. Il 7 aprile 45 studenti della media “Carducci” saranno accolti da Morlupo e Contrastanga. L'8 aprile 34 alunni dell'Elementare di via Piermarini raggiungeranno gli spazi rionali de La Mora. Si proseguirà il 9 aprile con le elementari “Galilei” di Sant'Eraclio e di via Santa Caterina (sessanta bambini in tutto) al Contrastanga e al Pugilli. Il 10 aprile ulteriori 47 alunni della “Galilei” arriveranno al Giotti; il 16 aprile ancora la “Galilei” con 51 piccoli rappresentanti al Cassero e allo Spada. Il 19 aprile altri 62 bambini delle elementari di Sportella Marini saranno attesi al Badia. Il programma proseguirà il 2 maggio al Pugilli, al Giotti, a La Mora e al Cassero con 120 alunni delle elementari “Galilei” e di Fiamenga. Il 5 maggio sarà la volta della scuola materna di Borroni con 48 bambini all'Ammanniti e al Contrastanga. Infine il 6 maggio altre 135 bambini delle scuole elementari di Sportella Marini e Scafalli raggiungeranno le strutture dei rioni Badia, Pugilli e La Mora.

“È un progetto al quale crediamo moltissimo – ha sottolinea ancora il presidente Domenico Metelli – e che il magistrato Lucio Cacace cura ormai da anni con dedizione e attenzione. Del resto, i giovani costituiscono oggi una parte fondamentale dell'intera macchina organizzativa ed avvicinarne ancor di più, ‘educandoli' alla cultura della Quintana, è sicura garanzia per il futuro di un patrimonio che è della città intera”.