“E’ stata una Quintana splendida che l’Ente Giostra ha preparato a tempo di record, grazie all’impegno di tutto il Popolo della Quintana”.
Inizia così, il tradizionale bilancio, tracciato dal presidente Domenico Metelli dopo la Giostra della Sfida.
“La lunga tornata elettorale – ha spiegato – ha accorciato i tempi e ci ha costretto a correre per preparare la manifestazione. Devo dire che sono veramente soddisfatto per quanto siamo riusciti a fare. Tutti hanno moltiplicato il loro impegno e, alla fine, è arrivato il risultato che ci attendevamo.
Siamo riusciti a sostituire alcuni eventi con altri che hanno riscosso subito successo. Penso al Convivio in onore di Dama e Cavaliere, che ha aggregato oltre duemila commensali, poi confluiti in piazza della Repubblica per assistere alla presentazione dei Palii di Giostra della 69° edizione della Quintana.
Un momento davvero emozionante, e dal palco ho potuto ammirare lo spettacolo di suoni e colori dei dieci rioni che arrivavano in piazza. Una piazza che si è riempita di nuovo per tributare applausi agli artisti del Cantaquintaniere, la kermesse canora che ormai trova spazio nel programma ufficiale.
Anche le Prove Ufficiali, trasformate da Lucio Cacace in un evento spettacolare, hanno richiamato il pubblico delle grandi occasioni che ha potuto gustare una ghiotta anticipazione della Sfida.
E poi il Corteo: splendido e pieno di colpi di teatro, anche il “serpentone barocco” ha riconquistato migliaia di spettatori. Il Cerimoniale in Piazza, grazie alla regia di Stefano Trabalza, è stato impeccabile, rigoroso ed emozionante.
Una grande edizione, dunque, che ha deliziato i folignati ed affascinato i tanti turisti. Il merito, lo voglio sottolineare, è davvero di tutti, ma permettetemi di ringraziare di cuore la mia squadra di magistrati, che ha lavorato senza sosta per confezionare questo grande spettacolo.
Anche i nuovi si sono subito calati nel loro ruolo fornendo una grande prestazione. Come, del resto, ha fatto l’immenso Popolo della Quintana che desidero abbracciare e ringraziare. Solo con la granitica compattezza, infatti, si possono raggiungere i grandi traguardi che la nostra manifestazione merita.
Un solo neo, purtroppo, mi ha profondamente amareggiato in questi quindici giorni di Festa.
Venerdì sera, durante il Corteo, si è verificato un episodio che sono costretto a stigmatizzare. Quando l’Ente Giostra, ma soprattutto il Gonfalone, ha sfilato davanti a Palazzo Candiotti, il rione Ammanniti si è ritirato nella corte in segno di protesta. Un atteggiamento che non può passare sotto silenzio, perché altamente offensivo nei confronti della Quintana. E’ come se l’opposizione al governo, abbandonasse la Festa della Repubblica prima dell’Inno di Mameli. Se questo è il cambiamento richiesto, noi non ci stiamo perché i valori della manifestazione non si toccano”.