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Quintana al voto con l’incognita quorum

Meno tre: è scattato il conto alla rovescia in vista di venerdì sei febbraio, quando i quintanari saranno chiamati alle urne per rinnovere i vertici dell’ente autonomo Giostra della Quintana.

Il Consiglio dei Cento, in verità composto dai 150 consiglieri dei dieci rioni, verrà convocato alle 21 in un apposito salone della Caserma Gonzaga, dove si svolgono i concorsi del Centro di Selezione Nazionale dell’Esercito.

Un maxi seggio elettorale, a condurre le operazioni di voto dovrà essere uno dei priori, con funzioni di presidente della commissione elettorale dell’assemblea. Una formalità burocratica per poi procedere alla consegna delle schede agli aventi diritto.

Non sarà però una formalità quella della verifica del necessario quorum: il presidente dovrà accertare la presenza in aula di almeno 76 consiglieri rionali, ovvero la metà più uno degli elettori.

Se la soglia minina non dovesse essere raggiunta verrà dichiarata ufficialmente la ‘mancata costituzione del seggio’ e si procederà ad avviare tutte le procedure necessarie per convocare una nuova tornata elettorale.

Un ingorgo burocratico-amministrativo, in questo caso infatti la patata bollente tornerà nuovamente nelle mani della Commissione elettorale dell’Ente Giostra e quindi del presidente Sandro Ridolfi, che avrà il compito di valutare la situazione e fissare un’altra giornate per richiamare tutti alle urne.

Ma la scalata verso la vittoria non sarà affatto facile per il presidente Domenico Metelli, unico candidato alla presidenza, in cerca del quinto mandato consecutivo alla guida della manifestazione.

L’attuale numero uno di Palazzo Candiotti deve ricevere la metà più uno dei consensi da parte dei componenti del Consiglio dei Cento (la fatidica soglia dei 76) in caso contrario saranno necessarie nuove elezioni.

Nonostante una sola candidatura quindi, nulla appare scontato, anzi le sorprese (belle o brutte) non mancheranno affatto.