“Sono pronto a far indossare la mascherina anche al Dio Marte“. Il presidente dell’Ente Giostra della Quintana, Domenico Metelli, la vicepresidente Rita Barbetti, insieme al sindaco Stefano Zuccarini, agli assessori Decio Barili e Michela Giuliani.
Un programma epurato da tutti gli aspetti più problematici: via il corteo, via il Gareggiare dei Convivi e via la Fiera dei Soprastanti, ma che vuole essere come la Quintana del ’46, o quella dopo il terremoto del ’97 e del 2016. “La scelta più facile – ha detto Metelli – sarebbe stata quella di non fare niente e non biasimo chi ha preferito non svolgere la propria rievocazione. Noi saremo in grado però di mettere in campo un evento di altissimo livello, all’altezza della situazione“.
Il tema principale sono le taverne: l’Ammanniti ha deciso di non aprire e Metelli ha detto che userà quegli spazi per iniziative collaterali. Qualche sassolino però se lo toglie: “C’è un consiglio direttivo che ha sovvertito le decisioni del comitato centrale, deploriamo quanto avvenuto, ma ne parleremo dopo il 13“. Quanto alle altre nove taverne: termoscanner, prenotazioni e un addetto alla sicurezza per rione. “Abbiamo la serenità di poter raggiungere questi obiettivi“, ha detto.
“Quella del 2020 – ha scandito Metelli – sarà una Giostra che sarà ricordata. Una giostra della resilienza al dolore e al disagio. E lo faremo rispettando le normative, metteremo la mascherina anche al Dio Marte, col Covid non si scherza. Ma la storica unità che c’è dietro alla Quintana ci aiuterà a vincere“. E Metelli strizza anche l’occhio alla seconda Quintana, senza escludere un bis a ottobre.
Coro unico dell’amministrazione. “Il fare Quintana in tempo di Covid significa dire che la Quintana c’è – ha detto l’assessore con delega alla Quintana, Decio Barili – non sono inutili balzi nel vuoto. Il programma in campo è un cartellone responsabile, che vuole donare normalità. Nessuno può permettersi di strumentalizzare e polemizzare su certe cose. La polemica fa male“. “La Quintana non è improvvisazione – ha detto l’assessore Michela Giuliani, con delega al Turismo – le polemiche degli ultimi giorni sono brutte, perché la Quintana ha già rinunciato a quello che non si poteva fare e siamo quindi pronti al primo grande evento nel post lockdown“.
“La manifestazione in sé non presenta rischi – ha detto il sindaco Stefano Zuccarini – la città ha, in alcuni casi, perplessità sulla sicurezza. La scelta di farla è nell’assoluta convinzione che lo spirito della Quintana possa far rendere al meglio questo evento. Dire di non farlo sarebbe stato facile, un’arresa aprioristica: invece possiamo farla e farla in sicurezza“.
Manca ancora il via libera definitivo per il Campo de li Giochi alla deroga della capienza. L’idea di Metelli e dell’Ente è ridurre a meno della metà gli accessi (di solito 8mila), andando però oltre il limite di mille, previsto dall’ordinanza regionale. Il disco verde definitivo non è ancora arrivato.