(Aggiornamento 14:40) E' stata aperta a Perugia un'indagine per omissione di soccorso nei confronti dell'amico del 15enne annegato venerdì nelle acque del Tevere, nei pressi di Collestrada. Secondo l'ipotesi avanzata dalla Procura dei minori di Perugia, l'amico che era in compagnia del ragazzo al momento della caduta in acqua potrebbe aver cercato di contattare altri ragazzi e il proprio allenatore prima di dare l'allarme, dando origine così a un ritardo ai soccorsi.
Il corpo del giovane senza vita è stato ritrovato dai sommozzatori dei Vigili del fuoco il pomeriggio di venerdì poco prima delle 17, mentre secondo le controverse ricostruzioni trapelate a seguito degli interrogatori delle forze dell'ordine, l'episodio della caduta in acqua dovrebbe risalire alla tarda mattinata.
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Si svolgerà oggi l'autopsia che dovrà fare chiarimenti sulle ragioni della morte del giovane 15 enne annegato venerdì mattina tra le acque del Tevere, nei pressi di Collestrada. L'esame sul ragazzo, disposto dalla procura perugina sabato, dovrà far luce sulle ragioni della morte.
Secondo le prime ricostruzioni, effettuate dagli inquirenti sulla base delle testimonianze dei due coetanei che erano con il giovane al momento della caduta in acqua, il giovane si trovava sul sentiero lungo fiume, dove si era recato con i due amici “piratando” la scuola media di Ponte San Giovanni, dov'era iscritto. Qui sarebbe scivolato in acqua, dove avrebbe tentato di restare a galla per qualche istante, per poi sparire tra i flutti.
L'esame odierno avrà il compito soprattutto di stabilire se all'incidente possa aver contribuito qualche sostanza stupefacente -si parla di un'inalazione di gas antidolorifico- che potrebbe aver compromesso le capacità di reazione del quindicenne.
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