Quasi 4 milioni di italiani, martedì sera, hanno visto alla tv il confronto tra Matteo Renzi e Matteo Salvini ospiti della trasmissione Rai di Bruno Vespa “Porta a Porta”. Un confronto con un po’ di contenuti, tante battute e qualche colpo basso tra i due leader politici.
Un confronto nel quale si è parlato più volte dell’Umbria, prossima regione dove si andrà al voto, il 27 ottobre. Più volte l’ha fatto Salvini, che in Umbria ha praticamente messo le tende; Renzi, che con il suo nuovo partito Italia Viva non si presenta a questa tornata elettorale, ha attaccato di più sui temi nazionali.
Salvini ha citato il caso del carcere di Spoleto, visitato lunedì, per criticare le carenze di organico delle f orze di polizia. Ma soprattutto ha ribadito l’importanza del voto del 27 ottobre come “test sul Governo più di sinistra degli ultimi anni“. Attraverso Sanitopoli ha attaccato l’alleanza giallorossa: “In Umbria i 5 stelle si alleano con quelli del Pd che hanno fatto arrestare“. Ed ha profetizzato un risultato nefasto per Pd e M5s: “Prenderanno una lezione che si ricorderanno per i prossimi 50 anni“.
Accuse a cui Renzi ha replicato difendendo la sua scelta di appoggiare il Governo giallorosso “per salvare l’Italia“. Ma senza entrare nel merito dell’alleanza in Umbria. Che del resto è stata siglata tra Pd e Movimento 5 stelle proprio mentre la sua Italia viva stava nascendo.
E poi tante punzecchiature, da una parte e dall’altra, sul Papeete, sui 49 milioni della Lega, ma anche accuse sulla gestione dei migranti e sulle congiure di palazzo per evitare il voto.
Sui social, i rispettivi sostenitori umbri hanno decretato la vittoria ora di Salvini ora di Renzi nel confronto. L’unico vincitore certo è Bruno Vespa: la puntata ha fatto registrare in seconda serata il 25,4% di share con 3 milioni 808mila telespettatori.