Bollette sempre più strane partono da via dei Filosofi, tra la gente sconcertata e stupita. Bollette ovviamente della Vus, che recano importi irrisori, in alcuni casi intorno ai 6 euro oppure addirittura di 0,00 euro. Nemmeno a sprecarci la carta e il francobollo, verrebbe da pensare, in quest'ultimo caso. Cifre minime che, se da una parte fanno piacere, vista la loro entità irrisoria, fanno però pensare ad una “mazzata” in procinto di arrivare nel futuro prossimo. Tanto per recuperare tutto con gli interessi. Stupore dunque, e titubanza, in chi le ha ricevute. Una sorpresa che però non è nemmeno paragonabile con quella avuta da chi ultimamente si è visto recapitare dalla Vus non un bollettino di pagamento, bensì un assegno, in alcuni casi fino a 150 euro. Come è capitato al consigliere comunale di Alleanza Nazionale Gianmarco Profili, che ha reso nota quest'anomalia nei giorni scorsi al consesso civico. Il rimborso ai cittadini, ha spiegato Profili, arriva perché lo prevede la legge per le aziende che effettuano ritardi (anche di un solo giorno) in controlli o pagamenti. “Ma allora perché non eliminare i disservizi e cercare di rispettare i tempi invece di sperperare soldi pubblici?” si chiede Profili, che ovviamente non è contrario ai rimborsi, ma vorrebbe una gestione ottimale dei servizi.
Il problema principale della Vus, che comunque aveva chiuso l'ultimo bilancio con circa un milione di euro di attivo, sarebbe causato dalla gestione delle letture. Che creerebbe ritardi anche nei tempi delle fatture. E se a Spoleto e Foligno arrivano bollette strane, in Valnerina i problemi con la Vus avevano portato nei mesi scorsi addirittura ad una petizione popolare per cambiare gestore del servizio idrico, appoggiata dagli amministratori di centrodestra accanto agli ambientalisti. Mentre il passaggio dal sistema forfettario a quello a consumo aveva provocato in alcune strutture ricettive del territorio casciano aumenti delle bollette fino al 700 per cento. Per la Vus le difficoltà in questa zona sarebbero dovute ai costi delle aree impervie e montane. Zone che, va da sé, sono poco remunerative. Tanto che, secondo fonti non ufficiali, ogni lettura in Valnerina frutterebbe appena 0,20 euro.