All'associazione La Voce dei Cittadini non è piaciuta la richiesta di Risini di avere il nosocomio di Città della Pieve
Non è piaciuto, alla manifestazione che si è tenuta sabato a Castiglione del Lago per impedire il declassamento dell’ospedale, l’intervento con cui il sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, chiedeva di riavere l’ospedale della sua cittadina.
Un aspetto, questo, evidenziato dall’associazione La Voce dei Cittadini. Che lamenta la piega che abbia preso la manifestazione, diversa da come l’avevano pensata gli organizzatori, che chiedevano un intervento delle tante associazioni castiglionesi a difesa del proprio ospedale.
“Si notava fra la gente presente – scrivono Daniz Lodovichi e Pierino Bernardini – tanta amarezza e mugugni di quello che è stato promesso negli ultimi anni e non è stato fatto. Molti ricordavano la imminente posa della prima pietra del nuovo ospedale annunciata dalla Giunta Regionale nella tendostruttura dell’ex-aeroporto. Altri territori – sottolineano – oggi possono vantare di aver mantenuto un presidio ospedaliero di livello proprio per il fatto che mentre al Trasimeno si doveva decidere sul nuovo ospedale,a Branca e Pantalla la Regione trovava le risorse per realizzarli. Qui, anche oggi, mentre il sindaco di Castiglione del Lago in qualità di presidente dell’Unione dei comuni rivendica la funzionalità del S. Agostino come ospedale per il Trasimeno, il sindaco di Città della Pieve interviene per riavere il suo ospedale”.
“Come Associazione La Voce dei Cittadini – proseguono – abbiamo inteso dare un contributo con un intervento rivolto, ai tanti cittadini presenti e alle istituzioni locali apparse in seria difficoltà. Oltre il tema dell’ospedale abbiamo posto l’accento sul nuovo Distretto sanitario – Centro salute la cui mancata realizzazione è da attribuire all’Amministrazione locale. C’era un progetto approvato e validato dalla Usl; c’erano 2 milioni di euro nel bilancio del Comune per realizzarlo, e non è stato fatto ,mentre i cittadini nel periodo invernale sono costretti a stare al freddo e all’intemperie, in fila per poter accedere ai servizi”.