Nella sua prima estate da libera cittadina, dopo anni di incarichi istituzionali a vario livello, Catiuscia Marini continua, complici i social, ad animare il dibattito politico umbro. Ed è bastata, da parte dell’ex governatrice, la condivisione di un articolo del Sole 24 ore in cui si annunciava l’imminente uscita di Renzi dal Pd, con il commento “Renzi ha deciso: a settembre lascerà il Pd” a scatenare ipotesi sulle future scelte politiche della stessa Marini.
Che a chi le sollecitava spiegazioni circa la sua volontà di seguire eventualmente Renzi (ipotesi del resto di cui si parla da diverse settimane) ha chiarito: “Io starò sempre in un partito riformista e non stalinista!“. Come a dire: dipende da quello che il Pd dimostrerà, nei fatti, di essere.
Una posizione che è poi quella annunciata nel suo ultimo discorso da presidente della Regione Umbria, prima di rassegnare definitivamente le proprie dimissioni a seguito del duro attacco del segretario nazionale dem, Nicola Zingaretti. Giorni nei quali l’ex governatrice umbra aveva incassato la solidarietà dell’area renziana, segnando invece ancora di più un solco con la maggioranza zingarettiana.
“Se lascerò il partito sarà perché nei fatti mi buttano fuori” il pensiero di Renzi inserito nell’articolo del Sole 24 ore. Che in sostanza è anche il pensiero dell’ex governatrice umbra.
Poi, sono arrivate, venerdì sera, l’ufficialità della crisi politica innescata da Matteo Salvini e la necessità di Renzi di rivedere, quantomeno, tempi e modalità del suo eventuale strappo, alla luce delle probabili (ma non scontate) elezioni anticipate di ottobre.