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Quattro scettri per il “super capo” della Spoleto di 3000 anni fa

La città di tremila anni fa vista attraverso i ritrovamenti archeologici, soprattutto quelli della necropoli di piazza d’Armi. Una ricerca che ha portato a risultati eclatanti, per molti aspetti addirittura unici fra le testimonianze finora rinvenute nel mondo occidentale, come i quattro scettri che, in un’unica sepoltura e quindi riferibili ad una sola persona, rivelano l’esistenza di un “super capo” in grado di riunire in sé più poteri.

Nel corso di un recente incontro organizzato dal Rotary Club di Spoleto, presieduto quest’anno da Alessandro Nocchi, gli appassionati quanto preparati esperti del museo Archeologico, Nicola Bruni e Joachim Weidig, coadiuvati da Rosanna Lancia, hanno illustrato i risultati raggiunti dalle ricerche effettuate nella zona di piazza d’Armi. Un’area dove sono state finora individuate circa 50 tombe di quasi tremila anni fa, probabilmente neppure un decimo di quelle che sono presenti in quella che è una delle più vaste necropoli di quell’epoca mai scoperte. Le ricerche condotte hanno anche consentito di appurare, per la prima volta nel centro Italia, le particolari cure del corredo funerario dei bambini, anche neonati, soprattutto provenienti da famiglie particolarmente importanti per la comunità, a testimonianza di usanze nettamente diverse da quelle romane di diversi secoli dopo.

Nel corso dell’incontro con il Rotary è stata anche preannunciata l’iniziativa, dal titolo “I venerdì al museo”, voluta dall’attuale direttrice Luana Cenciaioli e basata sull’approfondimento di temi legati alle più antica storia di Spoleto, che prenderà il via il 26 febbraio, alle 16.30,  con Liliana Costamagna, per proseguire poi con altri tre appuntamenti.