La ristrutturazione di Palazzo Cerrini di via Spoletini, ad Umbertide, al centro di una interrogazione congiunta di Pd, Progressisti per l’Innovazione e Corrente.
Prendendo spunto da un’inchiesta de l’Altrapagina, che evidenzia i possibili danni, più che i benefici, di tale intervento, le minoranze mettono in evidenza il fatto come “il progetto, finanziato da fondi PNRR e comprendente la risistemazione di tre edifici (Palazzo Cerrini, stazione ferroviaria di Umbertide e stazione di Ramazzano), consista nella spesa di ingenti risorse pubbliche europee e regionali che derivano dalle tasse pagate dai cittadini e dal nostro Comune”.
“La realizzazione dell’intervento – si legge nel corpo dell’interrogazione – data la posizione dell’edificio, schiacciato tra la ferrovia e la strada statale che presto tornerà a doppio senso di percorrenza, precluderebbe in modo irreversibile la possibilità di demolizione e il conseguente utilizzo della preziosa area di sedime per l’allargamento della carreggiata, con conseguente miglioramento della viabilità in un punto di massima criticità per il tessuto urbano. La demolizione consentirebbe peraltro l’ampliamento dei giardini, aumentando l’area verde a fianco della ferrovia e migliorando l’estetica della zona”.
Quello che però deve far riflettere – come riportato sempre dall’inchiesta giornalistica – sarebbe il “costo abnorme” dell’investimento, che ammonta a 1.950.000 euro per tre alloggi (senza garage né parcheggi) rispetto a 1.840.000 euro sostenuti nel 2023 dalla stessa Ater per costruirne 12.
Nell’interrogazione, dunque, i tre gruppi chiedono al sindaco: “Quale è stato l’iter autorizzativo del progetto da parte del Comune? Quali azioni ha compiuto o intende compiere per tutelare gli interessi di Umbertide, anche con l’annullamento del progetto, forte del vantaggio di avere come interlocutore la Regione Umbria, come proprietario dell’edificio? Come intende evitare che ognuno dei 16.500 umbertidesi debba prendersi carico di 118 euro elargiti dall’UE per realizzare un’opera dannosa, invece di convogliare 1.950.000 euro a progetti alternativi utili? Come può giustificare che le risorse disponibili non siano allocate per la costruzione di 13 alloggi nuovi, ai costi sostenuti a Foligno e in altre città umbre, invece che alla ristrutturazione di soli 3 privi di garage, in una zona congestionata e insalubre”.
“Una ristrutturazione di un edificio che costa oltre 6.000 euro al metro quadrato, ancorché di proprietà regionale, ma situato a ridosso del centro storico, non può lasciare l’Amministrazione silente. I soldi del Pnrr sono comunque soldi di tutti i cittadini e vanno spesi con attenzione evitando situazioni incomprensibili come questa”.