Quasi 86 perugini su 100 sono soddisfatti di vivere nella propria città. Percentuale più bassa di Trento, Groninga, Lipsia e Copenhagen, dove la percentuale è intorno al 95%. Ma meglio di città come Parigi, Barcellona e Madrid o, se si vuole restare in Italia, Firenze, Milano, Genova, Torino, Venezia, Roma, fino a Taranto, che con con un dato di soddisfazione sotto al 48% chiude la classifica Quality of life in European cities, condotta dalla Commissione Europea con il contributo dell’Istat, che dà i voti, su vari aspetti della percezione della qualità della vita, a 26 città italiane ed altre 59 dell’Unione europea.
Se l’86,5% dei perugini ritiene che Perugia sia un buon posto in cui vivere, il giudizio positivo per le minoranze etniche scende al 58,3% (53,6% per gli immigrati). Per gli omosessuali la percentuale è del 58%, mentre per le famiglie con bambini il dato sale al 79,6% e per gli anziani 76,3%.
Nel giudizio complessivo della soddisfazione del propri abitanti Perugia si colloca al 57esimo posto. Con oltre l’82% che in generale è soddisfatto della vita che conduce. Percentuale che scende sotto il 77% se si considera la situazione finanziaria della propria famiglia.
Meno di 10 perugini su 100 ritengono che la qualità della vita in città sia migliorata negli ultimi 5 anni, mentre il 47% ritiene che sia peggiorata.
I nodi sono rappresentati dai trasporti (che soddisfano poco più di un perugino su tre) e servizi sanitari (circa il 48% sono soddisfatti).
Gli spazi verdi soddisfano il 75% dei perugini, le infrastruttura sono ritenute soddisfacenti dal 61%, quelle culturali da oltre il 68%, scuola e formazione 64,5%, spazi pubblici 67,5%. La pulizia della città, infine, soddisfa il 57,5% dei perugini.
Oltre l’83% ritiene buona la qualità dell’aria che si respira e quasi l’80% sopportabile il livello di rumore.