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Quagliariello per Ricci e “Umbria popolare” | Amministrazione Romizi “apre la strada”

Caffè di Perugia, “che sia di buon auspicio“. Così Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd, ha aperto, presso il Caffè di Perugia, la conferenza stampa di presentazione della lista “Per l’Umbria Popolare con Ricci”, a sostegno della candidatura a presidente della regione Umbria del sindaco di Assisi, in vista delle elezioni regionali del 31 maggio prossimo. Proprio lì, in quella stessa sala, venne presentata la discesa in campo di Andrea Romizi a candidato sindaco di Perugia. La vittoria del centro destra nel capoluogo umbro, inaspettata e potente come una valanga, arrivò ormai quasi un anno fa. Ora il centro destra ritenta la stessa strada a livello regionale, sperando di prendere Palazzo Donini. Al tavolo con Quagliariello, questa mattina c’erano anche Sandra Monacelli, Antonio De Poli, Massimo Monni, Luciano Rossi e naturalmente Claudio Ricci. Per il coordinatore di Ncd, l’esperienza di Claudio Ricci assomiglia ad “un’impresa pionieristica. Seguire Ricci, che è partito con un pulmino da Assisi, 20 mesi fa, per andare tra la gente, è stata un’avventura partita spontaneamente”. Restano nel suo discorso la tensione verso il sogno europeo e la necessità di sconfiggere la burocrazia.

L’introduzione spetta a Sandra Monacelli, consigliera regionale dell’Udc:”queste elezioni non saranno un confronto tra destra e sinistra. Vogliamo far risvegliare la regione dal governo di un’amministrazione sempre uguale, grazie alla saldatura con il mondo civico. Non c’è nulla di scontato, neppure la vittoria del centro sinistra: questo in barba a sondaggi fasulli di cui si sente spesso parlare. Il vero sondaggio si terrà il 31 maggio. Il Pd in Umbria ha paura di perdere, tanto da aver redatto una legge elettorale imbalsamata. L’Umbria sta affrontando una grave recessione, e si avvicina sempre di più al sud per valori economici. A questo si aggiunge una campagna elettorale della candidata uscente totalmente anonima“. Monacelli ha salutato anche l’arrivo dell’assessore del comune di Perugia, Francesco Calabrese, erroneamente da lei chiamato “vice sindaco di Perugia”. Tutti “precursori, pionieri” della nuova politica in Umbria, nelle parole dello stesso Quagliariello.

La parola passa poi a Massimo Monni: “non viviamo in una regione libera. Ho notizia del fatto che, alcune sere fa, il direttore generale dell’ospedale di Perugia (Walter Orlandi, ndr), ha convocato per una cena elettorale tutti i primari del Santa Maria della Misericordia. Noi facciamo questa scommessa per rompere con il regime del passato, ed avvicinarci alla società civile. Tutto ciò grazie ad un mix di persone per bene“.

De Poli continua insistendo sulla scommessa elettorale. “L’obiettivo di Umbria Popolare a sostegno di Claudio Ricci presidente è il cambiamento. L’Udc si colloca in un percorso di ricomposizione dell’area moderata e popolare per costruire un’alternativa alla sinistra“: a dichiararlo il vicesegretario vicario Udc Antonio De Poli. “In questa regione – prosegue – negli ultimi sette anni il Pil regionale è sceso di 12 punti contro gli 8 punti della media nazionale e si registra un tasso di disoccupazione che supera il 12 per cento ed è il più alto degli ultimi vent’anni. E’ ora di far voltare pagina all’Umbria. Con Umbria Popolare – conclude De Poli – per difendere gli interessi del ceto medio e affermare con forza i valori del popolarismo”.

A Claudio Ricci è toccata la chiusura, prima che Luciano Rossi presentasse tutti i candidati uno ad uno (a parte alcuni assenti). “Il mio viaggio è cominciato 20 mesi fa: ma bisogna sempre ricordare qual è la meta, quali sono le tappe. Abbiamo 6 liste, 3 civiche e 3 politiche. Scenderemo tra la gente, tra le associazioni, al fianco delle imprese. Non ricordandoci di fare campagna elettorale l’ultimo mese, come hanno fatto i nostri sfidanti“. Chiusura con il botto, per la presentazione delle candidature: all’esterno del Caffè di Perugia, infatti, Stefania Filipponi e Massimo Mantovani hanno scambiato alcune parole, dai toni accesi. Più dimesso Mantovani, Filipponi lamentava invece lo svolgimento, per lei “poco regolare“, di alcune riunioni.

I nomi dei candidati – Antonini Paolo, Biribao Gianni, Bracciali Alessandro, Bufoli Luigi, Cesari Gianmarco, Cozza Francesca, Fadda Federico, Filipponi Stefania, Fratellini  Francesco, Giraldo Maria Chiara, Li Gobbi Federico, Mancinelli Costanza, Mezzancella Silvia, Monacelli Sandra, Monni Massimo, Morelli Marina, Moscatini Anna Clelia, Parente Marco, Tettamanti Renzo, Tortoioli Valentina.

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