Nessuna nuova notizia sulla possibile riattivazione del Punto nascita dell’ospedale di Spoleto, chiuso nel 2021 con l’allora trasformazione improvvisa del San Matteo degli Infermi in Covid hospital. Nell’incontro che i vertici della sanità della Regione Umbria – capeggiati dalla presidente della Giunta regionale Stefania Proietti – hanno tenuto nei giorni scorsi in città “è stata confermata la massima attenzione e la volontà di esplorare tutte le vie possibili per ottenere una deroga, sebbene la prolungata chiusura comporti un iter amministrativo più complesso per garantirne l’operatività e la sicurezza”.
Un incontro “blindato” – aperto tuttavia ai comitati cittadini per l’ospedale – che ha visto la presenza a Spoleto della direttrice regionale Salute e Welfare Daniela Donetti, del Direttore Generale dell’Ausl Umbria n. 2 Piero Carsili, del Direttore Sanitario dell’Ausl Umbria n. 2 Nando Scarpelli, del Direttore del Distretto di Spoleto Simonetta Antinarelli e del Direttore dell’ospedale di Spoleto Letizia Damiani. Presenti il sindaco Andrea Sisti, il presidente del Consiglio comunale Marco Trippetti ed il consigliere regionale spoletino Stefano Lisci.
Durante il confronto con i rappresentanti delle associazioni e dei comitati cittadini è stata ribadita la volontà di ridisegnare un ruolo centrale dell’ospedale di Spoleto all’interno della rete ospedaliera regionale prevista nel nuovo piano socio-sanitario. Sono previsti investimenti regionali, in accordo con il Ministero della Salute, per circa 1,7 milioni: per la messa in sicurezza delle sale operatorie (€ 900.000), per le attività dei reparti (€ 300.000) e per l’adeguamento tecnologico (€ 478.000).
Sul fronte dei fabbisogni del personale, sono state ascoltate le esigenze delle varie equipe al fine di garantire un percorso di assunzioni tramite le procedure concorsuali in atto e mediante concorsi regionali.
La Regione intende investire strutturalmente su progetti come la rete oncologica e soprattutto nella chirurgia robotica, con la prospettiva di creare un centro di formazione.
“La riqualificazione delle sale operatorie dell’ospedale di Spoleto rappresenta un primo, fondamentale tassello nel percorso di potenziamento e rilancio del San Matteo degli Infermi, ospedale dea di primo livello che dovrà tornare a lavorare coerentemente con questa classificazione“. Ad affermarlo è il consigliere regionale Stefano Lisci (Pd), dopo il sopralluogo effettuato mercoledì scorso dalla Presidente Stefania Proietti. “Si è trattato – spiega il consigliere Dem – di una visita molto accurata, con i vertici della sanità regionale che si sono messi in ascolto del personale sanitario e della delegazione di associazioni e comitati promotori di un’importante petizione popolare, con più di 10mila firme raccolte. Il tutto è avvenuto in un clima proficuo e collaborativo, che ha visto in prima linea gli operatori sanitari, compresi quelli delle strutture territoriali“.
Il consigliere Dem pone l’accento anche sui contenuti: “I dati emersi sono molto significativi. Si è parlato innanzitutto di nuovi investimenti che consentiranno anche di ampliare a 12 ore l’attività chirurgica, dando così seguito a una specifica proposta partita dal Presidente del consiglio comunale di Spoleto Marco Trippetti, con il quale è costante e proficuo il confronto sui temi che riguardano la sanità locale. Buone notizie anche sul fronte delle assunzioni, con indicazioni specifiche per quanto riguarda anestesisti e medici ortopedici. A breve verrà inoltre potenziato l’organico di Radiologia e implementato il numero dei cardiologi, operazione propedeutica alla riapertura del reparto. Grande attenzione viene rivolta alla Chirurgia Robotica, elemento di vera eccellenza del nostro ospedale, per cui è prevista anche la creazione di un centro di formazione che ridarà forza e significato a quanto avviato nei primi anni Duemila dall’indimenticato professor Luciano Casciola. In definitiva, l’intenzione emersa è quella di rafforzare innanzitutto le fondamenta di un ospedale indebolito dalle scelte distruttive operate negli anni del Covid, ma dalle ottime potenzialità“.
Sul Punto Nascita, Lisci osserva: “La sua riapertura è un impegno che la Presidente ha preso direttamente con la città in campagna elettorale e mercoledì questa volontà è stata confermata, pur nella complessità di un percorso che deve fare necessariamente i conti con una chiusura prolungata che impone tempistiche e modalità non immediate. Cogliamo favorevolmente il fatto che questa volontà sia stata ribadita, confidando pienamente nel Piano sanitario regionale in fase di elaborazione e che, come emerso, sarà ampiamente partecipato con i territori. Da parte mia – conclude – l’attenzione su tutti questi temi è massima e costante”.