Spoleto

Punto nascita Spoleto, Coletto replica a De Luca: “Nel progetto era previsto”

Il progetto del terzo polo (ancora in attesa di autorizzazione ministeriale, tra l’altro) prevedeva l’esistenza del punto nascita dell’ospedale di Spoleto. A spiegarlo – ricordando però poi gli atti che sono seguiti per la riapertura del reparto di ostetricia dopo la chiusura durante il Covid – è stato l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto risponendo in question time all’interrogazione del consigliere regionale Thomas De Luca (M5s).

L’esponente del Movimento 5 stelle aveva presentato un atto ispettivo sulla “chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Spoleto per sapere se corrispondano al vero le notizie pubblicate su diverse testate giornalistiche circa un vero e proprio blitz volto a insediare nel mese di agosto il reparto di ortopedia nei locali occupati dai reparti di ostetricia e ginecologia e se sia stato espresso dal Ministero della Salute un parere sul piano del Terzo polo ospedaliero”.

Illustrando l’atto in Aula De Luca ha detto che “questo vorrebbe dire un’attuazione della delibera ‘1182/2022’ senza la dovuta approvazione del Ministero e nella forma di delibera pre adottata senza che questa sia inserita nel Piano sanitario regionale, ancora in fase di analisi nella Terza commissione. State portando avanti un annientamento totale dei servizi a Spoleto e in Valnerina trasformando l’ospedale in una struttura in cui fare solo attività programmata, mentre Foligno è al collasso visto che con le stesse risorse deve sopperire all’emergenza-urgenza di un territorio ben più ampio di prima. Ricordo che la presidente Tesei aveva annunciato che ‘alla fine dell’emergenza covid, come messo nero su bianco nell’ordinanza, la struttura sarà rafforzata, quindi i cittadini di Spoleto possono stare tranquilli perché nessuno ha inteso penalizzare la città né ora né in futuro’. Quindi l’impegno assunto con l’integrazione di una proposta di risoluzione nel Defr regionale che impegna la Giunta a ‘completare il ripristino entro il primo semestre del 2022 del punto nascita dell’Ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto, integrando il personale necessario e ripristinando il pieno assetto dell’emergenza urgenza, attuando tutte le azioni ritenute indispensabili anche in evidenza del fatto che il nosocomio spoletino rappresenta il punto di riferimento di un’ampia zona disagiata’. Infine che ‘con dgr 1182 del 11/11/2022 la Giunta regionale ha preadottato il documento programmatorio di integrazione funzionale dei presidi ospedalieri San Giovanni Battista di Foligno e San Matteo degli infermi di Spoleto contravvenendo a tutti gli impegni precedenti, eliminando il Punto nascita di Spoleto e prevedendo un unico reparto a Foligno”.

L’assessore Coletto ha risposto che “nella delibera pre adottata dalla Giunta sul Terzo polo non è prevista la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia nell’ospedale di Spoleto. Anzi, in questo nosocomio è previsto un pool di specialisti per la chirurgia robotica, quindi un arricchimento dei servizi erogati. La delibera è stata trasmessa al Ministero della Salute il 4 gennaio 2023, ma ad oggi non sono ancora pervenuti i pareri dal Ministero. Allo stato attuale, come comunicato dalla Usl 2, è stato rivisto l’assetto interno degli spazi, tra cui ginecologia e ortopedia, per rendere più funzionale l’utilizzo delle sale operatorie. Quindi uno spostamento solo fisico, senza intaccare le funzioni, con l’obiettivo di un incremento dell’attività chirurgica. Infatti l’ortopedia oggi opera 5 giorni su 7 e la ginecologia ha aumentato di una seduta ordinaria e una in day surgery. Quindi si tratta di azioni che non impattano con il parere che verrà reso dal Ministero e non è vero che si sta attuando la delibera prima del parere del Ministero. Al momento vengono rispettate le precedenti delibere di programmazione con ortopedia e ginecologia che rimangono tali e quali. C’è solo uno spostamento di piano”.

Nella sua replica De Luca ha detto che “oggi sappiamo che state smantellando l’ospedale di Spoleto senza avere neanche l’approvazione del Ministero. Questo è clamoroso. State lavorando con una delibera pre adottata che contrasta con il piano sanitario vigente”.