L'esponente della Lega sta effettuando incontri con le squadre da cui sono emerse istanze nella direzione indicata dal Coordinamento
“Proposte serie, di necessaria attuazione, che trovano piena condivisione anche negli incontri che da questa estate sto facendo con le squadre di cinghialisti in giro per l’Umbria”. Il consigliere regionale della Lega Manuela Puletti plaude alle proposte del Coordinamento squadre cinghialisti dell’Umbria e auspica possano venire recepite dalla Giunta, in tempi celeri.
Il Coordinamento squadre cinghialisti dell’Umbria, attraverso queste colonne, aveva rinnovato le proprie richieste di modifica al regolamento 34 e ripresentato alcune proposte per rendere più efficace l’azione delle varie forme di caccia, anche alla luce degli ambiziosi piani di abbattimento indicati quest’anno. Sollecitando l’assessore Morroni ad organizzare in tempi rapidi l’incontro sul tema “cinghiale” che aveva promesso.
“Come ho avuto modo di sottolineare in più di un’occasione assieme al collega Valerio Mancini – spiega Puletti – esiste un’emergenza sociale dovuta al numero spropositato della fauna selvatica presente nel nostro territorio. Ciò crea disagi importanti agli agricoltori per gli ingenti danni provocati, ma anche alla sicurezza stradale, oltre ai rischi sanitari per la diffusione della peste suina africana. Anche alla luce degli ambiziosi obiettivi di abbattimento indicati per l’Umbria nel Piano straordinario del commissario alla Psa, credo sia fondamentale intervenire e rivedere regolamenti che ormai sono superati. Quello lanciato dal Coordinamento squadre cinghialisti – sottolinea l’esponente della Lega – oltre a mettere in evidenza le necessità per chi pratica questo tipo di caccia, rappresenta anche una richiesta di attenzione a fronte di una situazione, quella attuale, in cui le squadre più piccole sono le prime a soffrire. Bene, dunque, alzare il numero delle battute congiunte, intervenire per garantire una migliore mappatura del territorio e, in base alle caratteristiche, adattarne il tipo di caccia. In alcune zone particolarmente critiche, inoltre, è opportuno prevedere anche l’eradicazione del cinghiale. E poi, battersi nelle sedi istituzionali, come richiesto dalla Lega, per prolungare da 3 a 5 mesi la caccia al cinghiale. Perché il problema della fauna selvatica – prosegue Puletti – è diventato una piaga sociale che non può essere più rimandato. Motivo per cui – annuncia – continuerò ad incontrare ed ascoltare squadre insieme al collega Mancini e cercare di fare sintesi sulle loro proposte, così da elaborare un documento da sottoporre all’assessore”.
“E a qualcuno che ritiene che ascoltare i cacciatori significhi voler fare campagna elettorale – conclude Puletti – rispondo che, può piacere o meno, è la politica, attraverso i rappresentanti scelti dai cittadini stessi, che ha il potere di legiferare. Ed è per questo che quotidianamente ho interlocuzioni con i diretti interessati, che meglio di chiunque altro possono indirizzare la politica per legiferare nel modo più adeguato rispetto alle esigenze del territorio e della società. Rimango per questo convinta che portare le volontà dei cacciatori nelle sedi opportune sia la più alta forma di vicinanza e condivisione che la politica possa avere nei confronti dei cacciatori, specie se confrontata rispetto a chi nemmeno ne parla o se ne occupa”.