In tanti, anche tra coloro che non hanno mai seguito il pugilato, hanno atteso davanti alla tv il match tra l’azzurra Angela Carini e l’atleta iper-androgina dell’Algeria Imane Khelif, esclusa dall’International Boxing Association dagli ultimi mondiali per l’elevato livello di testosterone, ma ammessa dal Cio alle Olimpiadi nel torneo femminile.
Un match durato appena una quarantina di secondi, prima dell’abbandono dell’azzurra, dopo due colpi micidiali subiti. “Ho preso dei colpi molto forti, non me la sono sentita“ ha spiegato poi Angela Carini, senza tuttavia entrare nella polemica sugli interrogativi “gender” sull’avversaria. Non propriamente una donna transgender, ma una donna con disordini nello sviluppo sessuale e intersex. Cioè nata donna, ma con un cromosoma che dà livelli altissimi di testosterone. Da qui le tante polemiche che hanno anticipato il match e che, sicuramente, l’accompagneranno durante tutto il torneo olimpico e anche dopo.
Tanti i commenti sui social, tra indignazione e interrogativi. Che vanno dalle regole sportive alla visione ideologica del problema. Tra chi esprime solidarietà ad Angela Carini e chi parla di “sceneggiata”.
Tanti commenti anche in Umbria, terra dove il pugilato è uno sport tradizionalmente molto praticato e seguito. Del resto, è qui, ad Assisi, che l’Italia Boxing Team si allena. Ed è partita la spedizione azzurra alla volta di Parigi.
Angela Carini aveva combattuto a Spoleto, quando lo scorso maggio la palestra Clublasfida – Pugilato Spoleto aveva organizzato una manifestazione con i campioni olimpici.
A Spoleto si è allenata la folignate Maria Moroni, oggi avvocato nello studio Gatti a Perugia, la prima donna tesserata come agonista dalla Federazione Pugilistica Italiana. Prima del match Maria Moroni era stata intervistata dal Tempo sulla vicenda. “Non entro nel merito della medicina – ha detto l’ex atleta umbra – io non sono un medico. Ci sono dei parametri e dei valori diversi tra l’Iba, ente mondiale del pugilato, e il Cio. Quindi ai Mondiali queste due atlete hanno partecipato e poi durante la competizione sono state escluse. L’algerina e la pugile di Taiwan non sono venute fuori dal nulla, sono conosciute, quindi – il suo interrogativo – io mi chiedo perché attendere i Giochi Olimpici per domandarsi se un’atleta donna con valori alti di testosterone possa combattere contro un’altra donna con valori regolari? Non si poteva risolvere prima questo contenzioso? Se questi valori del testosterone sono alti come quelli di un uomo, bisogna fare attenzione. Cosa dobbiamo aspettare? Che Carini si faccia male?”.
Quel dolore che, dopo due colpi, ha indotto Angela Carini, giustamente – almeno sulla sua scelta personale, non dovrebbero esserci divisioni – ad abbandonare il match.