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Provincia di Perugia, giornalisti in stato di agitazione dopo sospensione “Cittadino e Provincia”

I giornalisti dell’Ufficio stampa della Provincia di Perugia, avendo appreso solo dal Portale istituzionale dell’Ente della “temporanea sospensione” “per motivi organizzativi”, della testata giornalistica “Cittadino e Provincia”, senza averne ricevuto comunicazione formale e senza conoscerne i motivi che hanno indotto l’editore ad assumere tale decisione, dichiarano di entrare in stato di agitazione almeno fino a quando la situazione non verrà chiarita a seguito dell’incontro richiesto dagli organismi di categoria regionali dei giornalisti con l’Amministrazione provinciale.

La decisione della redazione è stata assunta “con grande rammarico, ma ritenuta indispensabile a difesa della propria professionalità”. Si reputa infatti che, come già fatto presente da Asu, Gus e Ordine dei giornalisti dell’Umbria la decisone dell’Ente “produce grave e immotivato nocumento a giornalisti che da anni operano in questa struttura; all’Ente in tutte le sue articolazioni, che in questo modo si troverebbe privato di una importante finestra informativa in un momento di grave criticità; alle venticinque (25) Amministrazioni comunali che attraverso un’adesione formale si avvalgono gratuitamente della nostra “Assistenza tecnica in materia di informazione””. Si sospende la voce di “Cittadino e Provincia”, una testata giornalistica attiva dal 1969, anni nei quali ha rappresentato un punto di riferimento per un intero territorio, raccontando la vita istituzionale e dando un significativo contributo alla libertà di opinione e di stampa.

ASU, GUS e ODG dell’Umbria ritengono inaccettabile, perché pretestuosa e immotivata, la sospensione da parte della Provincia di Perugia della testata dell’Ente, “Il Cittadino e Provincia”, attiva dal 1969. Sospensione di cui si è avuta notizia anche attraverso gli organi di stampa. La motivazione addotta dagli uffici e dalla Direzione, che vede nell’obbligo da parte dell’Ente di dover corrispondere al direttore responsabile della Testata un riconoscimento economico aggiuntivo in ragione della sua “responsabilità”, non ha alcun fondamento giuridico nell’ambito delle norme che regolano il rapporto di lavoro giornalistico nella pubblica amministrazione. Per esseri chiari la Provincia di Perugia – che versa nelle condizioni di grave difficoltà finanziaria a tutti note ed i cui dipendenti stanno attraversando un tormentato periodo di incertezza lavorativa – non deve tirare fuori un solo euro in più per editare “Cittadino e Provincia”.

Ma la inspiegabile volontà dell’Ente di chiudere la testata si era già manifestata a fine giugno scorso (fanno fede le due lettere inviate il 2 luglio e il 9 luglio da ASU, GUS e ODG dell’Umbria con la richiesta di incontro, mai avvenuto), in occasione proprio del cambio della Direzione responsabile a seguito del pensionamento del precedente Direttore. Poi la registrazione è stata fatta così da poter continuare ad editare. Ora si torna nuovamente sulla questione con la pervicace volontà di sospendere la testata, ma perché proprio ora nel momento in cui sono più che mai necessarie informazione e trasparenza? Tale decisione comporta grave e immotivato nocumento ai giornalisti, che da anni operano per la Provincia di Perugia e che si troverebbero in difficoltà anche in relazione ad eventuali casi di mobilità come previsto dal Decreto Madia.

Inoltre la Provincia vedrebbe spegnersi, proprio in questo momento così difficile e complesso per l’ente e per i suoi dipendenti, una finestra informativa di grande importanza per la comunità tutta, per gli stessi dipendenti e in relazione al rilevante servizio che l’ufficio stampa dell’Ente sta svolgendo per i Comuni. Ai giornalisti, infatti, in mancanza di una testata (perché sospesa), non potrà essere chiesto di fare informazione e quindi di redigere comunicati stampa riducendo così la Provincia al silenzio. Tutto questo rischia inoltre di precarizzare dipendenti giornalisti regolarmente iscritti all’Ordine che, stante anche il loro livello professionale (CAT C, peraltro non adeguato neanche rispetto a quanto prevede la legge 150/2000), rischierebbero in questa situazione di confusione di esser assegnati ad altre mansioni. Si tratterebbe quindi per questi colleghi di una ulteriore, immotivata penalizzazione, che andrebbe ad aggiungersi alla situazione di grande precarietà e preoccupazione per il futuro lavorativo che condividono con gli altri dipendenti della Provincia di Perugia e di altre Province italiane. Per questi motivi ASU, GUS e ODG chiedono un incontro urgente al Presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti.