Sembravano destinate a sparire e invece l’esito del referendum costituzionale che ha segnato il futuro politico dell’allora premier e segretario del Pd Matteo Renzi le ha “resuscitate”. Solo che, già con la riforma Delrio, erano iniziato lo smantellamento delle Province. Che ora si ritrovano a dover gestire il “ritorno” di molte funzioni (destinate alle Regioni e altri enti), ma con esigue risorse, umane e finanziarie.
E così i due presidenti delle Province umbre, Nando Mismetti (Perugia) e Giampiero Lattanzi (Terni) hanno rappresentato in Prima commissione regionale le criticità che si trovano ad affrontare, soprattutto rispetto a manutenzioni della rete viaria e degli edifici scolastici, attività di vigilanza ambientale ed edilizia, gestione del personale e dei servizi associati dei Comuni.
“La Provincia di Terni – ha lamentato Lattanzi – ha circa 1.000 km di strade e circa 23 scuole superiori, praticamente senza risorse anche per la semplice manutenzione. La Provincia versava ai singoli circoli circa 100mila euro all’anno, mentre nel bilancio corrente ci sono circa 50mila euro per ogni circolo, con un dimezzamento delle somme. I cantonieri della Provincia hanno provveduto anche ad autotassarsi per comprare alcuni strumenti necessari al loro lavoro. Siamo stato molto penalizzati, anche perché le Province commissariate hanno subito un taglio limitato mentre da noi ha portato una riduzione drastica delle spese per la politica. Anche per questo i bilanci 2015 e 2016 non sono stati approvati. Il bilancio 2018 chiude in pareggio (circa 51milioni di euro) grazie al posticipo delle rate dei mutui legato al post sisma, altrimenti avremmo 3milioni di passivo“.
Né arriveranno le risorse che si attendevano con il piano di alienazione degli immobili, visto che le quotazioni sono asse e alcune aste sono andate deserte. E’ stata venduta
l’attuale sede della provincia e si sta tentando la stessa strada per l’ex provveditorato. La situazione economica della Provincia di Terni è particolarmente difficile perché il
ministero degli Interni blocca i fondi propri dell’ente e non li assegna perché manca l’approvazione di due bilanci e le norme vengono interpretate in modo restrittivo, togliendo di fatto 25milioni di euro. Intanto, il contenimento della spesa per il personale ha portato ad una “migrazione” di tecnici e funzionari che hanno cercato “riparo” alla Regione o alla Asl. “Ora – ha detto Lattanzi – è difficilissimo riprendere in carico queste persone. Siamo però riusciti a non generare esuberi, ricollocando tutto il personale, che ora ammonta a circa 160 unità, di cui 3 dirigenti, 8 posizioni organizzative, 65 operatori stradali“.
Ci sono poi forti criticità sul controllo ambientale: solo due e pattuglie, che devono affrontare problemi operativi, insieme ai Carabinieri forestali. I controlli si sono quindi ridotti al minimo rispetto ad abbandono dei rifiuti, controllo della caccia e della pesca e tutela ambientale.
Le scuole, fortunatamente, erano state adeguate in tempi recenti. “Abbiamo ricevuto circa 6milioni (in tre anni) per l’efficientamento energetico e l’adeguamento sismico – ha detto il presidente d ella Provincia di Terni – per i progetti che abbiamo già approvato. Per le strade le Province spendono oltre 5milioni all’anno ma ne ricevono molti di meno, senza poter coprire nemmeno i costi“.
Per effettuare esami strumentali sui viadotti, poi, servirebbero 2 milioni di euro che la Provincia di Terni non ha.
Lattanzi ha ricordato alcune funzioni svolte per i Comuni minori, ma ha poi sentenziato: “Le funzioni che sono passate dalla Provincia alla Regione ora vengono percepite come più lontane e probabilmente funzionavano meglio prima. Questo vale anche per i centri per l’impiego e per la vigilanza sulle costruzioni“.
A Perugia la ricollocazione del personale ha riguardato circa 500 persone, su 1000 complessive. Questo oggi porta ad affrontare compiti importanti, come l’edilizia scolastica, con carenze nelle figure tecniche. “Le funzioni – ha ricordato nando Mismetti – sono state riordinate ed è stato superato lo squilibrio per la Polizia provinciale (erano 120 ora sono 24, ndr). Rimane lo squilibrio tra dirigenti e dipendenti: su 500 dipendenti ci sono 16 dirigenti, che con i pensionamenti scenderanno presto a 12“.
Oggi la Provincia di Perugia ha un bilancio di 120milioni di euro all’anno contro i 280 milioni di prima. Ha in carico 2700 km di strade, 110 edifici scolastici, ponti e sottopassi da verificare sono circa 500 (servirebbero 60milioni per le verifiche tecniche). Il patrimonio della Provincia è molto esteso, ma non ci sono state aste e neppure vendite. “Per i prossimi 5 anni – ha detto Mismetti – prevediamo difficoltà minori: avremo 26milioni di trasferimenti dallo Stato per le manutenzioni stradali. Se la Regione contribuisse con un milione all’anno – la sua proposta – potremmo fare interventi importanti. Ci saranno poi 50milioni in tre anni per l’edilizia scolastica. La Provincia fa da stazione appaltante per oltre 30 Comuni, per i piccoli Comuni seguiamo le pratiche dei fondi europei; si potrebbe prevedere di accentrare alcuni servizi fornendo un sostegno importante a molte Amministrazioni comunali medie e piccole“.