Ora è davvero ufficiale. Nella mattinata odierna (25 marzo 2015) il protocollo d’intesa Assisi-Gubbio è stato firmato anche dai rispettivi sindaci delle due città, Claudio Ricci e Filippo Mario Stirati. L’accordo, già approvato da entrambe le Giunte e i Consigli Comunali sancisce, a conclusione di un lungo lavoro di preparazione, una nuova visione laica e religiosa delle città e del territorio, in nome di S. Francesco e dei profondi legami storici, culturali, architettonici e paesaggistici.
L’evento è avvenuto nella splendida dimora del Castello di Petroia, residenza di nascita del duca Federico da Montefeltro, sito a metà strada tra i due Comuni. Tutto all’altezza delle aspettative, compresa la veste del documento firmato, calligrafato e miniato con foglia d’oro in carta di cotone dall’amanuense Roberta Giacconi, per l’ ‘Arte del Libro unaluna’.
“E’ un momento storico che sancisce un’antica alleanza – ha sottolineato Stirati – e ha dato già i primi frutti, come la ‘Giornata Mondiale della Poesia Unesco’ e le iniziative programmate per celebrare l’urbanista Giovanni Astengo, autore dei piani regolatori di entrambe le città. Oggi raccogliamo un’eredità di immenso valore e di portata unica, che le due città intendono rafforzare e rendere operativa con atti concreti di reciproca vicinanza”.
Il sindaco Ricci ha ribadito che era un ‘dovere’ verso la storia francescana e l’eredità storica, avviare un’intesa concreta: “San Francesco ci ha indicato una via, un cammino interiore e un viaggio proprio in questi luoghi, in questo paesaggio urbano e storico, cercando un risposta trovata nella ‘conversione’ religiosa e che anche oggi cercano i nuovi pellegrini. Sempre più – ha proseguito Ricci – si cerca un itinerario, un ricordo utile a soddisfare l’attesa e il valore percepito dei luoghi visitati. Le nostre due città hanno le risposte giuste e i temi di condivisione vanno ora costruiti con piccoli, costanti passi realizzati insieme, potenziando anche i collegamenti tra Assisi e Gubbio. Il prossimo ‘Giubileo della Misericordia’ voluto da Papa Francesco, sarà un banco di prova e ancora una volta ci riconduce alla storia profonda del francescanesimo”.