Gli esponenti del Pd intervengono sul clima che si è creato al Liceo Classico dopo le proteste degli studenti
Clima di scontro al Liceo Classico, dove per due volte in poco tempo gli studenti hanno protestato contro la dirigente e l’organizzazione scolastica.
Una situazione, quella dell’unico Liceo Classico perugino, attivo dal 1860, sulla quale intervengono i capogruppo del Pd in Comune, Sarah Bistocchi, e in Regione, Tommaso Bori, che si dicono stupiti e amareggiati per “gli ultimi fatti che hanno coinvolto il liceo perugino, il cui clima scolastico, nel corso dei decenni, è stato sempre aperto, positivo e stimolante, e in cui invece si respira nelle ultime settimane un’aria pesante, con logiche di scontro che non agevolano nessuno, né chi ha scelto l’impegnativa professione di docente ed educatore, né chi entra a scuola per studiare e apprendere, ma anche per formarsi e per crescere”.
I due esponenti dem spiegano che è “intoccabile il diritto di piazza, di manifestazione delle proprie idee e di legittima protesta, soprattutto quando a farlo sono gli studenti di un liceo che appunto approccia attraverso un metodo di pensiero e un ragionamento critico”. Tanto più dopo un anno segnato dalla pandemia.
In particolar modo Bistocchi e Bori giudicano importante la piena attivazione del servizio di supporto psicologico rivendicato dagli studenti.
“Allo stesso modo, però – scrivono Bistocchi e Bori – è inaccettabile e respingiamo con forza l’utilizzo di mezzi impropri e di parole in chiave minacciosa e aggressiva nei confronti dei lavoratori del mondo della scuola. Tantomeno in un liceo come il classico, che apre agli orizzonti della modernità promuovendo lo studio della tradizione, soprattutto linguistica, è proponibile l’utilizzo di toni e modi che rasentano l’intimidazione, per giunta per mezzo social”.
Per questi motivi che si trovi, in tempi rapidi, una soluzione ad una situazione che sta colpendo uno degli istituti scolastici più antichi e prestigiosi della città e della regione. Consapevoli della complessità del momento, ma certi che proprio questa situazione di estrema fragilità collettiva rende necessario un chiarimento e una pacificazione interna alla comunità scolastica.