Alle prime luci dell’alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Assisi e del Comando Provinciale di Perugia hanno eseguito varie ordinanze di custodia cautelare in carcere, ai domiciliari e obblighi di dimora nei confronti di persone di nazionalità rumena ed albanese.
Pesantissime le accuse formulate nei loro confronti dal G.I.P. del Tribunale di Perugia su richiesta della locale Procura della Repubblica: associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile.
Dopo circa un anno di indagini i Carabinieri hanno smantellato un vasto e articolato sodalizio criminoso costituito in prevalenza da cittadini rumeni, la cui base logistica è stata individuata dagli operanti nel capoluogo umbro. Decine le ragazze sfruttate, tutte di giovane età e di nazionalità rumena, il cui ingresso nel territorio italiano è stato favorito dai vertici dell’associazione.
Secondo ferrei e brutali “ordini” impartiti loro dai “capi”, ognuna di esse era destinata a prostituirsi per strada a Perugia nelle zone di Olmo e Ferro di Cavallo.
Altre persone, sfuggite agli aresti di oggi, senza fissa dimora e ritenuti responsabili dei medesimi reati, sono tutt’ora ricercati dai militari in Italia e all’estero.
Gli arresti sarebbero da ricollegare alle indagini condotte anche dalla Squadra Mobile di Ancona, nella zona di Senigallia. Una quindicina anche in questo caso gli indagati tra italiani e stranieri, non tutti destinatari delle misure cautelari. L'attività di indagine, condotta autonomamente, della Squadra Mobile di Ancona, diretta da Giorgio Di Munno, e quella altrettanto autonoma dell'Arma di Senigallia, sono confluite nel medesimo procedimento penale, per scelta della Procura di Ancona. Un unico contesto investigativo con aree di sovrapposizione con una terza attività di indagine condotta dai Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia dei carabinieri di Assisi e coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia.