Proseguono anche nella giornata di oggi (mercoledì novembre) verifiche e sopralluoghi tecnici per stabilire lo stato di salute e la tenuta degli alberi, in particolare di quelli di piazza 40 Martiri, dove una pianta secolare è caduta il 29 ottobre scorso, a causa del maltempo e del forte vento. Per verificare stabilità e pericolosità degli alberi è stato incaricato l’agronomo Fabio Cionco della cooperativa ‘Sopra il Muro’, che ha eseguito una sorta di ‘carotaggio’ su 6-7 piante con uno strumento apposito.
“Premesso che per fortuna nel nostro territorio i danni sono stati davvero limitatissimi – commenta il sindaco Filippo Mario Stirati – mi preme sottolineare che la nostra principale preoccupazione è quella della incolumità dei cittadini, evitando danni a persone e cose. La prevenzione nel caso del nostro patrimonio arboreo cittadino ha funzionato, grazie agli interventi effettuati negli anni passati, soprattutto in via Perugina, via Leonardo da Vinci, viale della Rimembranza e nella stessa piazza 40 Martiri, con investimenti onerosi di manutenzione fra l’altro tutti a carico del bilancio pubblico”.
“Ora per una valutazione attenta, – ha aggiunto il primo cittadino – è necessario un approfondimento da parte di tecnici professionisti in piazza 40 Martiri, predisposto dagli uffici comunali. Indicazioni e valutazioni sono già arrivate da alcuni esperti, tra cui l’agronomo Ermanno Rossi della Comunità Montana ‘Alta Umbria’ e il biotecnologo Alvaro Standardi dell’Università di Perugia, secondo i quali la salute delle piante sarebbe risultata abbastanza soddisfacente, anche se bisognosa di adeguati interventi di potatura, soprattutto per ridurre lo sviluppo delle chiome e l’altezza”.
“Va tenuto presente – conclude Stirati – che gli alberi non hanno una vita eterna, ed esiste anche per loro la senescenza e il termine biologico. Ciò che va perseguito è un programma di reimpianto in sostituzione degli alberi soppressi ma va realizzato con specie idonee e autoctone, che appartengono alla natura nel territorio e non con esemplari, come il pino marittimo usato in passato, del tutto incongrui”.