I giovani reclusi nel carcere di Spoleto a scuola di Hip Hop. Lo spettacolo organizzato dalla Settimana Internazionale della Danza all'interno della Casa Circondariale ha avuto momenti di grande commozione e si è concluso tra gli applausi convinti dei detenuti e dei visitatori. I ballerini della compagnia “Street Style” di Paolo Aloise hanno coinvolto nella loro performance anche alcuni ragazzi che scontano la loro pena a Maiano. Scopo dell'evento, nelle intenzioni di Paolo Boncompagni, ideatore della Settimana della Danza e di Luca Sardella, direttore della Casa Circondariale era quello di far incontrare, in nome dell'arte, dei giovani che vivono situazioni così diverse e lontane ma sono comunque uniti dalla voglia di farcela e da progetti di vita futura costruiti sull'impegno, la forza di volontà e la disciplina interiore.
All'iniziativa era presente anche il comandante della polizia penitenziaria Marco Piersigilli insieme alle guardie carcerarie e agli insegnanti che lavorano nella scuola interna al carcere di massima sicurezza. Paolo Aloise ha spiegato lo spettacolo raccontando anche la storia dell'Hip Hop, una danza nata negli Stati Uniti, nelle feste di strada in cui i giovani afroamericani e latino americani interagivano suonando, ballando e cantando a ritmo della musica.
La collaborazione tra la Settimana della Danza e la Casa Circondariale continua anche con una mostra, organizzata dai giovani detenuti che frequentano l'Istituto d'Arte: “No space, no time”, una esposizione di modelli tridimensionali, fotografie, disegni e video visitabile fino al 12 aprile nel cortile del Chiostro di San Nicolò, sede della manifestazione giovanile di danza più importante in Italia. La competizione, giunta alla ventiquattresima edizione, è l'unica tra quelle nazionali accettata dall’International Federation Ballet Competition, la federazione mondiale che associa le più importanti manifestazioni del settore.