Con atto del 22 dicembre 2017, la Giunta Comunale di Gubbio ha deliberato la proroga per il triennio 2018-2020 del progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), per proseguire la positiva esperienza dell’accoglienza controllata e della gestione nel territorio di migranti in protezione internazionale, in accordo con la Prefettura e sulla base del decreto del Ministero dell’Interno.
“Abbiamo avviato da tempo una nuova fase nelle politiche di accoglienza, che ha dato risultati estremamente positivi – si legge nella nota della Giunta – finalizzata all’integrazione e a interventi di utilizzo sociale: una via maestra che mette al riparo da qualunque polemica”.
Gli arrivi sono infatti stati limitati, fermi da tempo a circa 40 presenze, compresi quelli gestiti dal Cidis, su una popolazione di 31.800 abitanti, con una percentuale pressoché irrisoria. Bloccati anche gli arrivi incontrollati, assegnati in prima accoglienza dalla Prefettura, come accade in altri Comuni non aderenti allo Sprar.
“Occorre avere una visione chiara e non strumentalizzare un operato doveroso e responsabile di fronte ad un problema che è impossibile ignorare, come quello dei flussi migratori che sta attraversando la nostra epoca – aggiunge la Giunta – Riteniamo pericoloso, oltre che contrario ad ogni etica di civiltà e solidarietà, alzare muri mentali e polveroni che fanno leva su paure diffuse. E’ nostro dovere di amministratori dare risposte ai problemi della collettività, consapevoli che esiste una modalità di scambio reciproco“.
Positivo è stato soprattutto l’utilizzo delle unità presenti sul territorio eugubino in attività lavorative di volontariato, utili al benessere generale, in base a competenze e attitudini, a supporto del patrimonio del Comune o in associazioni disponibili. “Agiamo sulla base di accordi internazionali e leggi di tutela, a garanzia sia degli ospiti che della popolazione e dell’ente ospitante, con la massima trasparenza e una gestione appropriata, anche da parte di organi superiori. Proseguire su questa strada è doveroso, oltre che responsabile”.